Giuseppe Taliercio famiglia

Nella giornata della memoria delle vittime del terrorismo, il ricordo di un uomo che non perse mai la speranza…

Giuseppe Taliercio era un dirigente che credeva nel dialogo, anche in un periodo difficile come quello degli anni Ottanta, convinto ci fosse, con la possibilità di discutere, una ragionevole prospettiva di crescita, nella fabbrica e nella società.

Nato l’8 agosto 1927 a Carrara Pino, come lo chiamavano tutti, proveniva da una famiglia di umili origini, originaria di Ischia, emigrata in Toscana, dove gestiva un negozio di terrecotte.

I genitori  di Giuseppe riuscirono a farlo studiare al liceo Marconi e a iscriverlo a Ingegneria a Pisa, dove si laureò con il massimo dei voti in elettrotecnica.

Pino si trasferì a Mestre negli anni Cinquanta per lavorare alla Montedison, azienda nella quale con gli anni divenne direttore generale, ma senza mai dimenticare gli altri dato che anche il lavoro, per lui che era credente, era una missione.

Solo dopo la sua morte la famiglia seppe che, nonostante tutti i suoi gravosi impegni, Pino trovava il tempo di dedicarsi alle famiglie bisognose della città, attraverso il volontariato nella San Vincenzo.

Quando divenne membro dell’Azione Cattolica,  Taliercio conobbe Gabriella, che divenne la madre dei suoi cinque figli e lo aiutò a formarsi come uomo e come dirigente.

Pino venne rapito il 20 maggio 1981 dalle Brigate Rosse, anche se era molto stimato e rispettato dai sindacati e dagli operai e dopo un mese e mezzo di prigionia in una mansarda  di Tarcento, in Friuli, fu ucciso con 17 colpi di pistola.

Il corpo venne ritrovato il 6 luglio nel bagagliaio di una Fiat 128, vicino ai cancelli del Petrolchimico della Montedison Marghera, come era successo tre anni prima ad Aldo Moro.

Ai funerali di Pino era presente il Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, testimone di un fatto che ebbe grande risonanza nazionale, soprattutto per il profilo umano e spirituale della vittima.

Dopo due anni dalla morte del marito, Gabriella concesse il perdono agli autori dell’omicidio.

A Giuseppe Taliercio è stata intitolata la Fondazione promossa da Confindustria e Federmanager, che segue la corrispondenza tra il pensiero e l’agire professionale dell’Ingegnere e la mission della Fondazione, come la diffusione della cultura e della formazione manageriale in Italia.