Un tavolo, qualsiasi tavolo è di per sé un piano sospeso per aria sorretto da sostegni più o meno lontani: in sostanza è un ponte.

Come quest’ultimo unisce sponde diverse che sono persone, vita e storie che attorno a lui si narrano e si sovrappongono. 

Ma anche chi non scorge nel tavolo la metafora del ponte non può non ammettere il senso strutturale di un oggetto d’uso quotidiano che più di ogni altro esprime una forte valenza costruttiva, come una casa, come un edificio; sostegni o pile che sono le gambe e un nuovo suolo abitabile, una copertura che è il piano.

Questa l’idea proposta da #marcocasamonti e dal suo studio Archea Associati.

Se esiste un legame fino al limite della simbiosi tra #design e architettura, questo si rinnova nel più architettonico e ingegneristico oggetto domestico: il tavolo.

E, se questa ipotesi è vera, il tavolo-ponte “PierLuigi” travalica il semplice omaggio al genio italiano che più di ogni altro ha saputo fondere nelle sue visioni forma e struttura, giungendo ad affermare con Nervi che “…una struttura è architettonicamente valida quando è corretta”.

Il tutto impreziosito dalla bellezza della materia, il bronzo per i sostegni che reinterpretano i celebri pilastri ad “Y” e un piano in un raffinato marmo Emperador dove attraverso il colore e le sue venature la natura ha saputo combinare la resistenza della pietra e uno straordinario risultato decorativo.