Simbolo della rinascita della natura dopo la primavera, la margherita, il cui nome scientifico è Leucanthemum vulgare, è una pianta della famiglia Asteracee diffusa nei prati di tutta la penisola italiana.

Il nome Leucanthemum deriva da due parole greche, leukos che significa bianco e anthemon che significa fiore, che sono un diretto riferimento al colore dei fiori.

Le prime notizie sulla margherita risalgono al tempo dell’antico Egitto, dove era una decorazione in alcuni vasi di ceramica, ma altre testimonianze della Margherita si trovano a Creta e in Medio Oriente.

Alcuni scritti raccontano dell’uso curativo che i romani facevano della margherita, infatti, durante le campagne belliche, i medici portavano con loro dei sacchi colmi di margherite, con cui erano imbevute le bende utilizzate per curare le ferite riportate durante i combattimenti.

Nella lingua tibetana la margherita è chiamata la capanna per la sua forma circolare che ricorda proprio le capanne tibetane, dal tetto di paglia simile al bottoncino giallo centrale, e i mattoncini bianchi, simili ai petali bianchi della margherita.

Il significato delle margherite ha diverse interpretazioni nelle varie lingue, infatti in inglese si traduce con daisy da days’eye, cioè l’occhio del giorno, per la particolarità di chiudersi al tramonto del sole.

In Scozia, la margherita è chiamata Bairwort, cioè l’erba dei bambini riferendosi al fatto che i bambini la usano per fare delle bellissime ghirlande e in Germania è la Marienblumchen, ossia il fiorellino di Maria, da una leggenda in cui si narra che Maria si punse un dito mentre stava cucendo e il suo sangue tinse i bordi dei petali della margherita.

Per i cattolici la margherita è il simbolo della bontà d’animo e bellezza e spesso collegata alla Vergine Maria.

La mitologia greca, assegna alle margherite il nome scientifico di Bellis perennis, da Bellide, una delle figlie di Dànao, re di Argo.

Per il linguaggio dei fiori la margherita assume vari significati, volti alla positività e collegati al concetto di verità, semplicità, innocenza, spontaneità, bontà, freschezza, purezza, e amore fedele. Grazie ad un’usanza comune nel Medio Evo la margherita ha il significato di ci devo pensare o abbi pazienza.

Una tradizione popolare dice che le margherite sono usate per domandare Lui mi ama o non mi ama? dove vengono tirati i petali del fiore, uno per volta, da destra a sinistra, tenendo il gambo con l’altra mano, finché l’ultimo petalo non dà il verdetto finale.

Le origini di questa pratica risalgono alla regina Vittoria quando una cameriera, di nome Margherita, decise di interrogare il fiore affinché la aiutasse a trovare un degno corteggiatore. Nel poema Faust, scritto da Goethe nel 1808, Margherita, usando questo sistema, domandava al fiore se Faust l’amasse o no.

Da allora, questa forma popolare di profezia, è continuata fino ad oggi, ma in modo più sporadico e ironico.