corona

Festeggia con me la miglior quarantena di sempre!

In collegamento dal pianeta Terra, ovviamente non interpellata, quest’oggi vorrei celebrare con voi la mia personale premiazione alla miglior quarantena di tutti i tempi.

volta

Indossate gli occhialoni della fiducia mal riposta, prendetemi virtualmente per mano e fate con me un tuffo nel passato.

Ripercorriamo insieme le mirabolanti pandemie della nostra storia!

Vi invito a chiudere un occhio per muovere qualche passetto nel nostro glorioso passato, l’altro lasciatelo aperto per leggere l’accurata top selection delle mie pandemie preferite.

 

 

5^ classificata, LA LEBBRA. Absalomario è il classico falegname tutto casa e Tempio, sposato con Betsabeablabla, la comare delle comari.

cinemaHanno un numero imprecisato di figli, una bella casetta di fango e materia fecale asinina, vista Golgota, in periferia.

A una manciata di metri, fuori dalle mura, la gente cade a pezzi. Letteralmente.

Absalomario é preoccupato e come molti si chiude in casa. Lo fa per 40 giorni e 40 notti perché all’epoca andava di moda così.

Orbene in questo tempo le distrazioni sono quello che sono, niente estetiste, niente parrucchieri, di fatto è pratica comune accoppiarsi occasionalmente coi cognati più somiglianti alle proprie spose.

Tenere buoni i pargoli prevede che qualcuno di essi, di quando in quando, scivoli accidentalmente giù da una rupe o finisca consegnato in una cesta di giunchi alle sponde della prima pozza d’acqua.

Betsabeablabla non fa altro che parlare della Maddalenana che vive in centro, nella sua cucina non mancano mai i pani e i pesci, Zebedea che ha fatto l’abbonamento annuale alle Dieci Tavole ed è sempre informata, non si annoia mai e noi? chiusi tutto il giorno nella nostra capanna aromatica, questi pargoli mi manderanno alla lapidazione, te lo dico io!

Ma non sono solo dolori, la lebbra ha anche i suoi lati positivi. Il food delivery per esempio: al fattorino chiedi un dito e ti dà tutto il braccio…

Se va male, un’unghia nel piatto non manca mai e dove si mangia in 2…

Le persecuzioni e la mattanza dei primogeniti sono il format più in voga, difficile annoiarsi, meglio della D’Urso.

Elemento di diffusione: direi le locuste ma non si sa. Un’epidemia succosa, troppi ricordi per abbandonarla, ce la porteremo avanti fino al XIX secolo.

4^ classificata: LA PESTE NERA. Siamo a metà del 1300, la vita è uno spasso tra crociate, torture e morti ammazzati in pubblica piazza.

robin hood un uomo in calzamagliaAldobrandy e Pucciamante sono una coppia felice, sono vivi perché i loro genitori sono morti prima di poter ostacolare le loro nozze.

Fanno una bella vita, lei cura l’orto, dà da mangiare ai polli, munge le vacche, ferra i cavalli, prepara lo stufato, raccoglie erbe curative, rammenda tuniche, rassetta casa, accumula scorte per l’inverno, affila spade con la cote, forgia asce bipenne e tiene a bada il drago in giardino. Aldobrandy va al bordello tutti i giorni e la domenica mattina, il dì del Signore, segue con attenzione le parole del Curato che descrivono l’Inferno e la potente ira divina.

Si combatte, si prega con fervore e si muore prima dei 30.

Tra un salto al bordello e un sabato pomeriggio al teatro all’aperto sulle rive del Tamigi, ci sta che gli scappi di avere qualche pruritino primaverile e, in men che non si dica, è pandemia.

Chiudersi in casa sembra l’unica soluzione ma Aldobrandy ci ha dato dentro e in pochi minuti finisce a far da arredamento all’ossario di corte, lo sceriffo di Nottingham si riempe le tasche coi suoi quattro averi, sfratta Pucciamante la quale viene accolta dal Curato e da lui in persona verrà introdotta ai piaceri di una vita monacale che farebbe arrossire Cicciolina.

Non le resta che pregare, chiusa nella sua cella, sola, che la quarantena finisca presto con la sua auspicabile dipartita e che Dio ci salvi dai Giannizzeri!

Ad intrattenere i superstiti ci sono cerusici mascherati, roghi di streghe, i dazi, i feudi e le nuove varianti del ceppo endemico tutte da collezionare: la peste è ora bubbonica, seticemica o polmonare, scegli tu la tua preferita per incontrare prima il Creatore!

Elemento di diffusione: le pulci dei ratti. Ci piace, intensa ma troppo breve!

E planiamo in picchiata sulla 3^ classificata: LA SIFILIDE. Arriva in coda alla peste come il dolce dopo il caffè.

Dorian Gray e Basil Hallward in una scena del filmLa sifilide si configura subito come una scelta di stile, se ce l’hai è perché te la stai spassando in barba alla Chiesa e, alla mala, puoi dare la colpa al Romanticismo, ai panphlet demoniaci, all’assenzio medicale o fée verte, la fata verde con la faccia di Troisi che ti ricorda che devi morire. Male.

La quarantena non esiste, si va sulla fiducia.

Elemento di diffusione: le mutande di fumo.

In casa si leggono grandi classici come il Decamerone, si fuma oppio, ci si accoppia tra compari di genere ma se si può uscire, fuori dai giochi, se non ci tieni in casa di cosa parliamo?

Schizziamo col Tardis nel XIX secolo, saltando a piè pari vaiolo, febbre gialla e colera che son noiosi e hanno sterminato solo la metà del genere umano. Cosa ci hanno lasciato? Solo side stories nella letteratura classica, né più né meno.

2^ classificata: LA SPAGNOLA. Il mondo sta benissimo, tutto sotto controllo. Siamo nel 1918, la Prima Guerra Mondiale è finita da 5 minuti, in giro ci sono solo i nobili decaduti di Downton Abbey, gli alto-borghesi e quattro pezzenti sopravvissuti alla mutilazione degli arti colpiti da mortai, granate e proiettili.

ryanL’arciduca Francesco Ferdinando ormai è una fioriera.

Possiamo tirare un sospiro di sollievo, i fuochi sono cessati, ora per mille anni possiamo grattarci con brio il belino, certamente questa guerra l’han chiamata Prima perché chiamarla Ultima avrebbe fatto stonare i pentametri giambici.

Mariettapaolaluiginaugusta aspetta con ansia il ritorno dalla trincea di suo marito Faustarcisio. E lui torna, con calma. Ha perso una gamba, la mano destra e l’orologio da taschino del nonno ma a casa ha l’amore, un pasto povero ma caldo e una vita di gioie da vivere anche se non può più infilarsi il suo dito preferito nel naso.

Hanno una figlia, una brava figlia, Immaccolaccolata, che un giorno, facendo rientro dal mercato del pesce, posa la cesta, abbraccia la madre e con occhi commossi le dice: hola, mi nombre es Iñigo Montoya, tu hai ucciso mi padre, preparate a morir! Sputa per terra, intona un tormentone estivo e dopo aver infilzato un toro con una lancia cade in preda al peggior raffreddore della storia del mondo e muore. Sono certa al 98% che sia iniziata così.

Il resto è storia recente: tutti in casa con collane d’aglio appese al collo; ai tempi nasceva la mutua e per iniziare al meglio arrivava giusta giusta per dichiarare il decesso.

Posizioniamo la Spagnola al secondo posto per le modalità di contagio (bastava pensare con speranza al futuro per caderne vittima) e per la quarantena senza agi: il telefono pesava quanto un Garelli, niente TV, niente internet, niente GF, niente Pomeriggio 5, niente messaggini su Whatsapp, Facebook, Wechat, Telegram, Viber, niente call e video conference, niente smartworking e soprattutto niente cassa integrazione, libri pochi e a ciò dobbiamo i più recenti se io avrei ereditati dai nonni e mi fermo qui, ché sono una grammar nazi.

Per aggiungere paglia al fuoco, il tempo di capire chi e perché ci parte fresca fresca  la Seconda Guerra Mondiale, la polvere non ha fatto in tempo a posarsi sui fucili.

Nella classifica delle pandemie arriviamo dunque al vincitore indiscusso: IL COVID 19.

Inutile fare il punto di questa quarantena, non serve giocare al gioco della felicità di Pollyanna per estrapolare la più scontata delle morali.

E siamo entrati nella FASE #2, oggi siamo tutti congiunti, nel senso più parentale del termine e questo spiega molte cose, in fondo non è colpa nostra. L’arcano è finalmente svelato.

Fatti e persone sono storicamente attendibili.