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Per il 2019, il Maga di Gallarate è presente nella classifica dei 100 musei più visitati d’Italia, pubblicata nel numero di aprile de Il Giornale dell’Arte.

Con i suoi 102.131 visitatori, il museo gallaratese è al nono posto tra i musei di arte contemporanea e al sessantaquattresimo della graduatoria generale, guidata dagli Uffizi di Firenze, guadagnando ben 24 posizioni rispetto al 2018.

Un ottimo risultato per una realtà come Gallarate contro le grandi città come Roma, Napoli, Firenze, Milano, Venezia, che ha il vantaggio del turismo e di collezioni ricche di capolavori dell’arte antica italiana.

Il Maga acronimo di Museo arte Gallarate, si trova in Via Egidio De Magri, è stato aperto nel marzo 2010, ha così aperto, a quarant’anni dalla sua nascita, in un complesso architettonico di 5.000 metri quadri e con una collezione che all’oggi conta 5.500 opere.

Il percorso espositivo segue un criterio cronologico e tematico attorno a tre nuclei fondamentali: l’arte in Italia tra gli anni venti e gli anni cinquanta, le declinazioni della pittura informale e le ricerche spazialiste, e gli sviluppi dell’arte dagli anni settanta ai giorni nostri, rinnovandosi frequentemente attraverso l’esposizione di opere. Tra i vari artisti presenti Carlo Ramous, Carlo Carrà, Mario Sironi, Renato Guttuso, Ernesto Treccani, Emilio Vedova, Ennio Morlotti, Bruno Munari, Afro Basaldella, Lucio Fontana, Dadamaino….

«Non sempre l’attività culturale si misura con i numeri dei visitatori – dice Sandrina Bandera, Presidente del Museo Maga – ma devo ammettere che guardo questo risultato, che conferma (e migliora) la postazione raggiunta l’anno scorso, con grande fierezza, ben sapendo che esso è il frutto del lavoro coordinato e intelligente di tutto lo staff, dalla direttrice, Emma Zanella, a tutto lo staff, volontari compresi oltre che del sostegno del Comune, degli Amici del Maga, dei suoi sponsor, e del Premio Nazionale Arti Visive di Gallarate».

A tutti il Maga offre sia la conoscenza del proprio patrimonio sia l’esperienza, di volta in volta nuova, dell’arte contemporanea attraverso mostre ed eventi.

«Ora il futuro si profila non facile perché il museo vive attraverso i visitatori, le loro voci, i commenti, i loro occhi. Con la pandemia, i numeri del 2020 dei musei di  tutto il mondo saranno diversi. La chiusura improvvisa ha messo in crisi l’intero sistema con danni incalcolabili –spiega Bandera – Ma sono sicura che l’intelligenza e lo spirito creativo dell’uomo sapranno superare questo momento.

Ora il mondo digitale offre per il pubblico del Maga un approccio nuovo, e un nuovo tipo di esperienza che, come un binario parallelo alla visita, durerà nel tempo, ma, sia chiaro, non esaurisce la gioia di entrare nel museo e di condividere con qualcuno l’entusiasmo di un approccio diretto».

L’importante occasione della creazione di un Polo culturale, che il Comune di Gallarate sta realizzando al Maga, aggiungendo all’attività museale anche i servizi della Biblioteca Luigi Majno, prezioso presidio culturale del territorio permetterà di potenziare il museo e di creare eventi e servizi interculturali aperti a un ampio spettro di espressioni artistiche tra loro connesse.   Un passo in avanti importante che proietta verso un orizzonte nuovo con un’ulteriore apertura verso un pubblico ancora più vasto.

Non appena possibile il museo riprenderà con un nuovo programma di grande fascino, ma ora il risultato raggiunto nel 2019 sarà una notevole spinta propulsiva per sognare il futuro.