Un borgo delizioso sulle rive del Lago d’Orta, tranquillo, piacevole. Passeggiando tra le sue vie si possono ammirare particolari di una storia di circa mille anni.

Incerte sono le origini del nome della città di Omegna, le testimonianze medievali citano Vemenia, e poi Vemegna, che rappresenta la forma più diffusa, ma non mancano le ipotesi di alcuni studiosi che vi hanno trovato il derivato del personale latino Viminea.

Un antico documento risalente al 1031 offre le prime notizie storiche certe sulla cittadina, mentre una bolla papale del 1133 conferma la presenza di una pieve nel territorio, allora feudo dei conti di Castello, che dominavano le terre situate tra il lago d’Orta e il lago Maggiore.

Successivamente Omegna fu concessa ai signori di Crusinallo, un ramo degli antichi signori feudali, che nel 1221 cedettero al comune di Novara il pieno diritto sul territorio e i suoi statuti, emanati nell’anno 1394, sono ancora oggi conservati nell’archivio storico municipale.

Durante il periodo di dominazione viscontea la cittadina con Crusinallo e la Val Strona, fu donata ai Borromeo, costituendo parte di un grande feudo per lungo tempo di proprietà dell’illustre famiglia.

Tra le testimonianze storico-architettoniche ci sono la chiesa di Sant’Ambrogio, costruzione tardo-romanica a tre navate con cappelle laterali e un ossario, diventata oggi la cappella della Madonna di Lourdes, la romanica chiesa di San Gaudenzio, con due navate absidate; il ponte antico, opera sforzesca costruita nel 1490, la porta romana del XIV secolo, le fortificazioni di difesa, complesse e solide, con capisaldi interni visibili sulle casseforti delle famiglie nobili, e il convento medievale delle monache umiliate di San Domenico, già documentato nel Trecento come ospedale.

Uno dei suoi più figli più illustri è lo scrittore e poeta Gianni Rodari.

 

Per informazioni: https://www.comune.omegna.vb.it/