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Il principe Vitaliano Borromeo ha acquistato Villa e Parco Pallavicino a Stresa, sul Lago Maggiore. 

Dal 2017 la villa con il suo parco botanico e faunistico, fa parte di un ampio complesso nel circuito turistico di Terre Borromeo, che comprende le Isole Borromee e la Rocca di Angera. Uno straordinario patrimonio di arte, cultura, architettura e storia con scorci mozzafiato tra giardini e palazzi affacciati sullo splendido scenario naturale del lago Maggiore.

L’investimento rientra in una precisa strategia che da diversi anni la famiglia sta portando avanti per la valorizzazione delle bellezze del Lago Maggiore. Villa Pallavicino con i suoi 20 ettari di parco rappresenta una tappa fissa dell’itinerario naturalistico sul Lago Maggiore e i Borromeo intendono proseguire su questa strada avviata dalla famiglia Pallavicino a inizio anni Sessanta.

Villa Pallavicino si trova in una splendida posizione dominante sul declivio che congiunge Belgirate a Stresa, sul Lago Maggiore, proprio sulla statale del Sempione. Una tenuta di 18 ettari di parco dove lo splendido patrimonio botanico e l’anima faunistica vivono in armonia.

Il complesso era all’inizio una dimora privata quando nel 1855 venne acquistato da Ruggero Bonghi, statista e letterato napoletano risorgimentale che si era stabilito da tempo sule Verbano, che poi lo vendette al duca di Vallombrosa.

In questa villa si sono scritte pagine importanti della cultura, della politica e del pensiero filosofico dell‘800, a livello internazionale. Nella dimora di Bonghi, era spesso ospite l’amico Alessandro Manzoni e anche Antonio Rosmini. Molti altri i personaggi che vi transitarono.

Nel 1862 ci fu l’acquisizione da parte della famiglia nobile genovese Pallavicino che ampliò la tenuta, costruì strade, adornò il parco di statue e trasformò l’edificio in una splendida villa ottocentesca di stile neoclassico a tre piani dai colori caldi, bianco con bordature ocra e finestre verdi.

Fu la marchesa Luisa, nel 1952, a cominciare a ospitare nel parco animali provenienti da ogni angolo del mondo per costruire uno zoo d’eccezione. E nel 1956 la decisione di trasformare il meraviglioso giardino in un grande museo faunistico aperto al pubblico, facendolo diventare uno dei punti di attrazione della zona.

La gestione Borromeo ha in programma una serie d’interventi di recupero e miglioramento degli ambienti dedicati agli animali oltre che dei viali alberati, per le oltre cinquanta specie tra mammiferi e volatili che hanno trovato una casa al Parco con alcuni esemplari selvatici salvati dalla guardia forestale.

Il ricco patrimonio botanico della villa, aiutato delle condizioni climatiche del Lago Maggiore regala il Giardino dei fiori, un esempio dell’impegno, della cura e della passione che i giardinieri mettono ogni giorno nel loro lavoro, facendo risplendere i giardini fioriti e i giganteschi alberi secolari come i Gynko biloba, castagni, larici, aceri, faggi rossi, sequoie, ippocastani.

Il Parco Pallavicino è famoso soprattutto per la sua particolare collezione di animali che va delle zebre, ai canguri, ai coati, ai fenicotteri, lama, gli alpaca, pappagalli, pavoni, le galline di Polverar. Tanti sono anche quelli recuperati veterinario Uberto Calligarich, responsabile per la fauna del Parco Pallavicino e referente della Provincia del VCO per il recupero di animali selvatici, che qui hanno trovato ospitalità come asini, la mula Bellavista, daini, furetti… Mentre nell’area del laghetto, dimorano tartarughe, cigni, anatre e castori.

La star, grazie ai programmi televisivi, è la volpe Fanta, abbandonata il giorno della nascita nel parco dalla sua mamma, forse disturbata da un cacciatore.

Sempre all’interno della villa si trova uno spazio per vivere l’esperienza di un contatto unico e diretto con gli animali: la Fattoria, dove caprette tibetane e saltasasso e altri quadrupedi sono alla ricerca di una carezza dei visitatori, soprattutto dei più piccini.

Il tutto in un’area fortemente voluta per rendere possibile un incontro, giocoso ma anche educativo, sempre nel rispetto e nella fiducia tra essere umano ed essere animale.

Nella delicata situazione del 2020, sono stati registrati circa 66,1 mila ingressi alla villa rispetto ai 62,4 mila del 2019 (+5,9%), in controtendenza alla maggior parte dei siti turistici italiani.