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Dopo un confronto durato 7 ore tra i ministri Andrea Orlando e Roberto Speranza e i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl è stato raggiunto l’accordo sulle vaccinazioni Covid in azienda e sulle modifiche al Protocollo per la sicurezza sul lavoro.

Con l’accordo si stabilisce la creazione, nell’ambito del Piano strategico nazionale per la vaccinazione anti Covid-19, di un canale di vaccinazione aziendale parallelo alla campagna nazionale e non alternativo.

Nel protocollo si sottolinea che l’adesione alle vaccinazioni aziendali è volontaria sia per i datori di lavoro che per i lavoratori.

Sempre nel protocollo si stabilisce che vaccinazione sarà eseguita in orario di lavoro e quindi equiparata ad esso e che i costi per la gestione dei piani di vaccinazione, inclusi quelli per la somministrazione, sono a carico del datore di lavoro ad esclusione della fornitura dei vaccini, dei dispositivi per la somministrazione (siringhe ed aghi) e degli strumenti per la registrazione delle vaccinazioni eseguite.

Tutte le aziende potranno fare richiesta, non essendo previsto un requisito dimensionale minimo, in modo tale da poter offrire la vaccinazione a tutti i lavoratori a prescindere dalla tipologia contrattuale e anche in assenza di obbligo di sorveglianza sanitaria (ovvero per le aziende senza il medico competente).

Le aziende o le associazioni di categoria che aderiranno all’iniziativa dovranno comunicarlo all’ASL di riferimento, la quale, verificata la disponibilità dei vaccini e la sussistenza dei requisiti necessari, concorderà le modalità di ritiro degli stessi da parte del medico competente o del personale sanitario individuato dal Datore di lavoro.

Sarà però onere di ritira il vaccino garantirne la corretta gestione delle procedure con particolare riferimento al mantenimento della “catena del freddo”.

Nell’ambito dell’incontro è stato anche siglato l’accordo per il nuovo Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro, che di fatto sostituisce il protocollo del 24 aprile 2020 modificato nel corso dei mesi con l’evoluzione della pandemia.

Tra le principali novità, viene chiarito che i lavoratori positivi oltre il 21 esimo giorno saranno riammessi al lavoro solo dopo la negativizzazione del tampone molecolare o antigenico.

Il lavoro agile (non più definito smart working) viene ancora fortemente suggerito in quanto “utile e modulabile strumento di prevenzione, ferma la necessità che il datore di lavoro garantisca adeguate condizioni di supporto al lavoratore e alla sua attività (assistenza nell’uso delle apparecchiature, modulazione dei tempi di lavoro e delle pause)”.

Si segnala l’ampliamento dei compiti del Medico Competente e, per la prima volta, il coinvolgimento della funzione del RSPP nell’ambito della definizione dei protocolli di trasferta e nell’attività di valutazione dei rischi connessi al Covid.

Il nuovo Protocollo torna infine a ribadire che la mancata attuazione dello stesso, determina la sospensione dell’attività aziendale fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.

Se si vuole verificare il rispetto del nuovo Protocollo Covid 6 Aprile 2021 è possibile contattare Safetyone Ingegneria Srl o scaricare la checklist gratuita di controllo sul suo sito.