Ricordo una sera al Piccolo di Milano, noi studenti del Liceo un po’ rumorosi, allegri e chiacchieroni, Milva che entrò da un ingrasso laterale, discreta, elegante e ci rivolse un sorriso.
Un sorriso di approvazione forse, di compiacimento nel vedere tanti ragazzi a teatro, un’immagine che porterò con me, forse più delle sue canzoni, quella sera era una spettatrice fra noi.
Maria Ilva Biolcati, detta Milva nacque a Goro, in provincia di Ferrara, il 17 luglio 1939, studiò canto a Bologna, dove si trasferì nel 1955 con la famiglia.
Nel 1959 vinse un concorso per voci nuove indetto dalla RAI e debuttò al festival di Sanremo nel 1961 dove arrivò terza con Il mare nel cassetto, brano nel quale ha modo di rivelare le sue eccezionali doti vocali e venne segnalata dalla critica discografica come “cantante dell’anno”.
Fu nel 1962 che intraprese la sua prima tournée all’estero, durante la quale venne ospitata all’Olimpia di Parigi.
Giorgio Strehler nel 1965 la chiamò e da quel momento il loro fu un sodalizio indissolubile. Nel 1967, al Piccolo Teatro di Milano, debuttò con il recital Io, Bertolt Brecht, e col tempo Milva divenne una delle più accreditate interpreti del repertorio brechtiano.
Nel 1973 che ci fu un altro evento decisivo per la maturazione artistica e professionale di Milva, con il memorabile allestimento dell’”Opera da tre soldi” di Brecht, dovuto al genio inventivo di Strehler, da sempre attento alla valorizzazione e alla diffusione del patrimonio brechtiano, in Italia e in Europa.
In seguito, Milva estese ulteriormente il suo repertorio, spingendosi i sentieri, raffinati quanto inesplorati, della grande musica d’autore greca e nel 1978, dopo l’incontro con Mikis Theodorakis, uno dei massimi esponenti della musica colta contemporanea, inaugurò la collaborazione con poeti prestigiosi e impegnati, in senso etico-sociale, come Eleftheriou, Livaditis e Kampanelis, e ricevette, in Germania, il disco di platino, per l’enorme successo di vendite conseguito.
Da non dimenticare anche le incursioni di Milva nel repertorio colto, come la collaborazione con Luciano Berio, uno dei più celebri compositori d’avanguardia, per un ruolo di primo piano nell’opera La vera storia, che, dopo essere stata rappresentata alla Scala di Milano, fu ospitata anche dall’Opéra di Parigi, dal Maggio Musicale Fiorentino, dall’Opera di Amsterdam, dall’Accademia di Santa Cecilia a Roma e, successivamente, dalla Royal Festival Hall, a Londra.
Per le sue straordinarie interpretazioni delle opere di Bertold Brecht e Kurt Weill nel 2006 le venne conferita da Horst Köhler, Presidente della Repubblica Federale di Germania, la prestigiosa Onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania. Nel 2009 riceve invece il titolo di Cavaliere della Legion d’Onore.
Nel 2010, dopo cinquantun anni di carriera, Milva annunciò sul suo sito web una sorta di ritiro dalle scene, in seguito a problemi di salute.
Il 31 ottobre 2010 rilasciò la sua ultima intervista televisiva a “L’arena” di Massimo Giletti.
Tra l’inverno e la primavera del 2011, nonostante l’addio all’attività live, Milva ritornò in teatro nello spettacolo, già portato in scena dal 2008, La variante di Lüneburg, tratto dal libro di Paolo Maurensig con musiche di Valter Sivilotti.
Nel 2018, nell’ambito del Festival di Sanremo, le venne assegnato il premio alla carriera, ritirato dalla figlia Martina Corgnati.
Oggi, 24 aprile 2021, all’età di ottantuno anni, ci ha lasciato, con discrezione, com’era da lei.