Per sempre The Wall…
I Pink Floyd, simbolo della Londra psichedelica, nacquero nella seconda metà degli anni Sessanta grazie a quattro studenti, Roger Waters, Syd Barrett, Rick Wright e Nick Mason, mutuando il nome dall’unione di quelli di due bluesman, Pink Anderson e Floyd Council.
Nel 1966 i ragazzi iniziarono a frequentare la nascente scena underground inglese, che ben presto assunse contorni e connotati prettamente psichedelici.
All’inizio del 1967 il gruppo pubblicò il suo primo singolo, Arnold Layne, ritratto di un travestito che non mancò di attirare attenzione sulla band, come il successivo singolo See Emily play, entrambe le canzoni erano firmate da Syd Barrett, leader naturale della band e autore di gran parte del materiale relativo al primo album della band, The Piper At The Gates Of Dawn.
Purtroppo il felice momento artistico durò poco, perché verso la fine del 1967 Barrett iniziò a dare segni d’instabilità psichica, legata a un uso eccessivo di sostanze lisergiche e il risultato fu l’arrivo nella band, in qualità di quinto membro e poi di sostituto di Barrett, del chitarrista David Gilmour. La presenza di Barrett, a livello compositivo, continuò a farsi sentire anche nell’album successivo della band, A Saucerful of Secrets, uscito nel 1968 e accolto da un buon successo.
Ancora meglio fece Ummagumma, del 1969, seguito dalla colonna sonora del film More.
I Pink Floyd sfruttarono il momento e nel 1973 pubblicarono The Dark Side of The Moon, l’album che superò tutti i record di vendita e popolarità e si piazzò nella top 100 di Billboard per 741 settimane.
A questo punto il gruppo, ormai guidato da Roger Waters, produsse Wish You Were Here, m cui seguì Animals e un altro album destinato a entrare nella storia, il monumentale doppio intitolato The Wall, primo tentativo compiuto di autoanalisi da parte di Roger Waters, che a quel punto accentrò sempre più su di sé il potere decisionale al punto che per l’album successivo della band, The Final Cut, Rick Wright venne considerato fuori dalla formazione mentre i Pink Floyd sono quasi retrocessi a un mero supporto del progetto firmato dal solo Waters.
Dopo l’addio di Waters, David Gilmour e Nick Mason idearono con un nuovo progetto musicale dei Pink Floyd, con Storm Thorgerson, già autore delle vecchie e indimenticabili cover della band, oltre al tastierista Rick Wright, nuovamente reintegrato, con A Momentaryh Lapse of Reason e The Division Bell.
Nel 2000, arriva un nuovo live, questa volta dedicato a quello che unanimemente viene considerato il capolavoro dell’ultima fase dei Floyd, il catartico The Wall, con registrazioni di sette concerti dei Floyd risalenti al biennio 1980-81, realizzato con il benestare di Waters e degli altri Floyd.
I Pink Floyd, compreso Waters, si riunirono nel 2005, suonando per il Live8, l’evento benefico organizzato da Bob Geldof.
Anche se la performance rinfocolò l’interesse per la band, i membri, dopo diverse speculazioni, negarono ogni possibilità di reunion più duratura, dedicandosi alle proprie carriere individuali.
Il 15 settembre 2008 morì Richard Wright all’età di 65 anni e, nel luglio 2014, la moglie di David Gilmour annunciò con un tweet la pubblicazione di The Endless River, album dei Pink Floyd ricavato da incisioni effettuate tra il 1993 e il 1994 da David Gilmour, Nick Mason e Richard Wright durante le session di registrazione di The division bell, pensato proprio come un omaggio allo scomparso Wright.