san domenico di guzman e 1863292

Un uomo che ebbe la forza di lottare contro gli eretici nel Medioevo…

Domenico di Guzman nacque l’8 agosto 1170 a Caleruega, in Castiglia, da Felice di Guzman e da Giovanna d’Aza e, dopo un’educazione ricevuta dallo zio arciprete, a quattordici anni fu inviato a Palencia dove frequentò corsi regolari di arti liberali e di teologia per un decennio.

A contatto con le miserie causate dalle continue guerre e dalle carestie, Domenico dimostrò la forte volontà di aiutare i poveri, arrivando nel 1191 a vendere preziose pergamene per sfamarli.

Terminati gli studi, a ventiquattro anni entrò fra i canonici regolari della cattedrale di Osma e fu ordinato sacerdote.

L’evento decisivo della sua vita fu quando il vescovo Diego di Acebes, nel 1203, inviato in missione diplomatica in Danimarca dal re Alfonso VIII di Castiglia per scortare una principessa promessa sposa di un principe spagnolo, chiese a Domenico di accompagnarlo.

Durante il viaggio Domenico venne in contatto con il movimento eretico dei Càtari, diffusosi nella Francia meridionale, e le popolazioni pagane dell’Europa nordorientale, tra cui quella dei Cumani, che avevano terrorizzato la Germania settentrionale.

Di ritorno da un secondo viaggio in Danimarca, Domenico andò a Roma per chiedere a Innocenzo III di dedicarsi all’evangelizzazione dei pagani, ma il Pontefice gli suggerì di dedicarsi alla predicazione nel sud della Francia tra i Càtari.

Così, nel 1206, il giovane sacerdote arrivò in Linguadoca e lì Domenico imperniò il suo apostolato su dibattiti pubblici, colloqui personali, trattative, predicazione, opera di persuasione, preghiera e penitenza appoggiato dal vescovo di Tolosa, Folco di Marsiglia.

Sempre in Linguadoca, a Prouille, fondò un monastero per le donne che avevano abbandonato il catarismo, mentre attorno a lui si erano raccolti uomini che condividevano i suoi stessi ideali, e così maturò l’idea di dare alla predicazione del gruppo una forma stabile e organizzata.

Insieme a Folco nell’ottobre 1215 Domenico prese parte a Roma al Concilio Lateranense IV e sottopose il suo progetto a Innocenzo III che lo approvò.

Il 22 dicembre 1216 il nuovo papa Onorio III diede l’approvazione ufficiale e definitiva a quello che fu chiamato Ordine dei predicatori.

Il riconoscimento pontificio favorì la crescita di vocazioni e già dal 1217 l’Ordine fu in grado di inviare frati in varie regioni d’Europa, soprattutto nella penisola iberica e nei principali centri universitari del tempo, a Parigi e a Bologna.

Nel 1220 e nel 1221 Domenico presiedette a Bologna i primi due Capitoli Generali, poi riprese la sua missione nel Veneto e nelle Marche con un gruppo di compagni messigli a disposizione dal Papa, e con l’aiuto del cardinale Ugolino, vescovo di Ostia, fondò altri conventi a Brescia, Piacenza, Parma e Faenza.

Malato da tempo, il coraggioso sacerdote morì a Bologna il 6 agosto 1221, circondato dai suoi frati.

Il cardinale Ugolino, diventato papa Gregorio IX alla morte di Onorio III, il 3 luglio 1234 canonizzò Domenico a Rieti.

Dal 1267 le reliquie del santo sono venerate a Bologna nella basilica a lui dedicata e a Roma, nel chiostro del convento di Santa Sabina sull’Aventino, è ancora oggi è presente una pianta di arancio che, secondo la tradizione, san Domenico portò dalla Spagna.