museo del vino

Nelle campagne del Veronese, si trova un museo che racconta la lunga storia del vino in Veneto…

La storia di Villa Canestrari, in provincia di Verona, cominciò nel 1888, quando Carlo Bonuzzi, capostipite della famiglia e proprietario di molti vigneti nella Val d’Illasi, si diplomò alla scuola di enologia di Conegliano Veneto, contribuendo all’evoluzione della già nota e stimata attività di famiglia.

Nella terza generazione della famiglia, con la fusione della famiglia Bonuzzi e della famiglia Franchi, entrambe custodi di 120 anni di tradizione vitivinicola, nacque negli anni Novanta Villa Canestrari che divenne il marchio alla base della nuova filosofia dell’azienda: tipicità del territorio, tradizione e qualità.

Oggi Villa Canestrari prosegue il lavoro di genitori, nonni e bisnonni in modo consapevole e attento, conservando una passione per la qualità che ha contraddistinto la famiglia sin dal secolo scorso, con un bagaglio di conoscenze, storie e valori che la famiglia vuole mantenere e diffondere attraverso il vino.

La realizzazione del Museo del Vino di Verona e Fattoria Didattica presso Villa Canestrari è stata voluta per testimoniare il lavoro di vignaioli di ben quattro generazioni, ma anche per trasmettere ai giovani che vorranno visitarlo quanto era faticoso, ma sempre affascinante, il lavoro dei nonni e bisnonni, mentre i più anziani potranno provare nostalgia nel rivedere macchinari e attrezzature che risalgono ai pionieri del nostro lavoro, alle prime elementari meccanizzazioni.

Il percorso del museo del vino si sviluppa in varie stanze, la più vasta ha una serie di attrezzi che risalgono agli inizi del Novecento, come strumenti per l’appassimento dell’uva, filtri di vario tipo e macchinari per l’imbottigliamento.

Nell’ufficio degli anni Venti del secolo scorso sono esposte macchine per scrivere e vecchi libri mastri appartenenti alla famiglia, oltre a un quaderno di appunti di enologia del 1886 utilizzato da Carlo Bonuzzi, antenato della famiglia, che si diplomò nel 1888, imprimendo così un cambio di passo all’attività della famiglia.

Una scala porta nella cantina sotterranea della villa: qui viene affinato per diversi anni lo storico Amarone Riserva.

Al primo piano del Museo si trova la ricostruzione di un laboratorio per le analisi del vino, dove, in un’ambientazione suggestiva, sono esposte le apparecchiature dell’epoca.

Nel granaio dove un tempo si mettevano ad appassire le uve per i Recioti, è stato realizzato un ampio salone in cui si tengono i corsi di degustazione e serate a tema che hanno l’obiettivo di diffondere la cultura enologica e di approfondire le tematiche del vino insegnando a riconoscerne sapori, profumi, retrogusto e abbinamenti con i cibi.