Chiavari Lavagna panorama

Lavagna non è solo la città patria dell’ardesia, ma è anche un importante centro balneare del Levante ligure, con una spiaggia sabbiosa e ricca di ciottoli.

Come la vicina Chiavari, d’estate è un punto di riferimento per le famiglie con bambini e un porto turistico ben attrezzato, ma anche d’inverno ha molto da offrire, grazie ad un clima estremamente mite.

Oltre al sempre gradevolissimo lungomare, che offre una bella passeggiata per grandi e piccini, soprattutto al tramonto, non mancano le architetture religiose e civili da vedere.

Tra le prime c’è la basilica collegiata di Santo Stefano, costruita verso la metà del Seicento sotto la direzione dell’architetto ticinese Giovanni Battista Ghiso, con due campanili laterali, quello di sinistra appartiene alla parrocchia ed è munito di un concerto di 8 campane, mentre il campanile di destra è quello del comune.

Dietro la chiesa c’è il monumentale cimitero che, per le sue sculture funebri, è considerato uno dei più pregevoli e importanti della Liguria, vicino si trova il Santuario di Nostra Signora del Carmine, anch’esso del XVII secolo, restaurato e rifatto nell’Ottocento.

Molto suggestivo è anche il Santuario di Nostra Signora del Ponte, il cui nome è legato al fatto di essere stato costruito ai piedi di un antico ponte che attraversa il fiume Entella.

Tra le architetture civili c’è il seicentesco Palazzo Franzoni, oggi sede del municipio, che nel Novecento fu un hotel e fu poi riacquistato dal Comune di Lavagna.

Da non perdere anche la Torre Ravenna, più conosciuta come Torre del Borgo, fatta edificare dalla famiglia nobiliare dei Fieschi nel XVI secolo come torre di avvistamento o di difesa, che ospita la Galleria artistica dell’ardesia e la Collezione Alloiso dove si possono ammirare oggetti in ardesia, opere in ceramica e reperti archeologici provenienti da ogni parte del Golfo del Tigullio.

Ogni anno, nella sera del 14 agosto, Lavagna compie un viaggio nel tempo per vivere un episodio del Medioevo legato alla potente famiglia dei Fieschi, tra antiche sete, armi, cavalli, fiaccole, tamburi, bandiere e una torta di dieci quintali, che troneggia sulla piazza principale della città.

Dal 1949 la Torta dei Fieschi, rievoca le nozze del 1230 tra Opizzo Fiesco, condottiero e feudatario, e la senese Bianca de’ Bianchi, erede di una grande famiglia di banchieri, con un ricco corteo di dame, cavalieri, ancelle e armati, ma anche nobili, ospiti dalle terre confinanti.

La sera del 13 agosto, la vigilia delle nozze, con una cavalcata per le vie della città, l’araldo del conte annuncia a Lavagna le nozze del suo signore, e lo raggiunge a San Salvatore di Cogorno, dove dal tardo pomeriggio fervono i preparativi per la festa dell’Addio do Fantin, l’addio al celibato di Opizzo.

Banchetto e spettacolo proseguono di sera nel magico scenario del sagrato, rischiarato dalle fiaccole, della duecentesca basilica dei Fieschi.

Poi il 14 agosto partendo dalla basilica, dopo la fine delle nozze, il corteo si snoda per le vie del borgo e raggiunge la piazza dove, all’ombra della gigantesca torta, si svolge la cerimonia civile, con il taglio del dolce nuziale, i combattimenti cortesi, i giochi di bandiera e di fuoco, le musiche e le danze in onore dei Conti sposi.

La torta è nota anche per un divertente gioco, quello della ricerca dell’anima gemella tra le migliaia di spettatori della piazza, che si potrà trovare con una fetta del dolce, da gustare rigorosamente in coppia e dopo essersi scambiati un bacio.

Quest’anno l’evento, in forma ridotta per l’emergenza sanitaria, sarà un viaggio, tra scenette storiche e curiosità, nella storia di questo matrimonio.