Paperino e la piccola Butterfly 08 kwQ U11002235208293G

Un fumettista dai mille talenti, nella Milano del secondo dopoguerra…

Gian Giacomo Dalmasso nacque a Voghera il 21 agosto 1907, primogenito di un insegnante di lettere, al termine del liceo classico, frequentato a Catanzaro, s’iscrisse all’Accademia Militare di Modena.

Negli anni del colonialismo italiano raggiunse ben presto il grado di capitano, ed ebbe l’incarico di comandante di sottozona a Ghat, in Libia.

Divenuto colonnello dei bersaglieri, sempre di stanza in Africa settentrionale, nel 1943 conseguì il brevetto di paracadutista e partecipò alla Seconda guerra mondiale.

Al termine del conflitto, Dalmasso rientrò in Italia e si stabilì a Milano, continuando la carriera militare, svolgendo la funzione di capoufficio di reclutamento del distretto di Milano, mentre entrava in contatto con la redazione del settimanale umoristico Fradiavolo, diretto da Guido Martina, dove scrisse alcuni articoli satirici con lo pseudonimo di Asso.

Nel 1947 Dalmasso fu assunto alla Casa Editrice A.R.C. di Pasquale Giurleo e intrecciò un sodalizio con i disegnatori Ingam (Enzo Magni) e Ferdinando Tacconi, con personaggi come Tom Mix, ispirato ai ruoli creati dall’omonimo attore del cinema western, e adattamenti a fumetti di classici della letteratura per ragazzi per gli albi de I Capolavori, come Robinson Crusoe, disegnato da Lino Jeva.

Ma ideò anche la sensuale tarzanide Pantera Bionda e l’atletica reporter Miss Diavolo, due eroine sexy che costarono all’editore Giurleo sequestri e processi.

Da gennaio a ottobre 1951, Dalmasso fu impegnato presso le Edizioni Torelli con Nat del Santa Cruz, creato graficamente da Tacconi e, da dicembre 1951 a gennaio 1952 uscirono i pochi albi del western 7° Lancieri, per le Edizioni Nika di Gianni De Simoni, con i disegni di Mario Cubbino, mentre El Bravo, un giustiziere mascherato che agisce nel west, fu edito dal marzo 1952 al novembre 1955 per le Edizioni Torelli, creato graficamente da Franco Bignotti.

Nel 1958 Dalmasso iniziò a lavorare per i periodici Disney, allora editi dall’Arnoldo Mondadori Editore con l’incarico di revisionare e coordinare le sceneggiature degli altri fumettisti, oltre che come ideatore e sceneggiatore di nuove storie a fumetti.

 Attento studioso delle varie sceneggiature, Dalmasso per due decenni ne smussò le espressioni eccessivamente esuberanti e ne corresse gli errori di scrittura.

La sua prima sceneggiatura Disney fu per la storia Paperino e gli uomini leopardo, con i disegni di Giulio Chierchini, uscita sull’Almanacco Topolino del marzo 1959.

Fin da subito Dalmasso si specializzò sia in storie lunghe e avventurose che a tema, pubblicando vicende natalizie e con streghe e fantasmi verso Halloween, ed ebbe una proficua collaborazione con il disegnatore Giuseppe Perego, cui lavorò ai prologhi e gli intermezzi inediti di raccordo fra le storie pubblicate nel periodico I Classici di Walt Disney.

Dalmasso fu autore di storie di ottimo livello, come le parodie Paperin Amleto Principe di Dunimarca, e Topolino corriere dello Zar, entrambe disegnate da Giovan Battista Carpi.

Altre sue storie memorabili furono I sette nani e l’incantesimo di Natale, disegnata da Giuseppe Perego, Paperino e i propositi di Capodanno, disegnata da Giovan Battista Carpi, Zio Paperone e il Ferragosto antartico, disegnata da Giulio Chierchini e Paperino calciatore, apparsa inedita nel maggio 1974 su I Classici di Walt Disney in occasione del Campionato mondiale di calcio 1974, disegnata da Marco Rota.

Gian Giacomo Dalmasso morì a Milano il 12 settembre 1981 ma i suoi prologhi e raccordi inediti su I Classici di Walt Disney furono pubblicati postumi fino al 1982.