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Il premio Viareggio 2021 è stato vinto da Edith Bruck, , con Il pane perduto (La nave di Teseo), romanzo già vincitore  del Premio Strega Giovani e nella cinquina del premio maggiore. Flavio Santi con la raccolta di poesie Quanti (truciolature, scie, onde 1999- 2019) edito da Industria & Letteratura e Walter Siti, autore del saggio Contro l’impegno (Rizzoli).

Leonida Rèpaci, autore della Storia dei fratelli Rupe,  decise di fondare il premio Viareggio nel 1929 e alla festa di inaugurazione del premio parteciparono Luigi Pirandello e Massimo Bontempelli e la prima edizione fu vinta a pari merito da Lorenzo Viani con Ritorno alla patria pubblicato dalla Alpes, la casa editrice di Benito Mussolini e da Anselmo Bucci con Il pittore volante, dalla casa editrice Ceschina.

Nel 1931 Lando Ferretti sostituì Rèpaci e nel 1934 fu Galeazzo Ciano ad assumere la supervisione del premio.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale il premio venne interrotto, per poi rinascere per volontà di Rèpaci che ne fu il direttore fino alla morte, avvenuta nel 1985.

Fin dall’inizio le premiazioni del Viareggio furono costellate da polemiche vivaci perché Rèpaci spesso interveniva nelle decisioni prese dalla giuria che lui stesso nominava.

Nel 1946 la giuria aveva deciso di dare il premio ad Umberto Saba, ma quando seppe che  Giacomo Debenedetti aveva dato la notizia al poeta prima della premiazione, volle riconvocare la giuria e si arrivò ad un giudizio di equità tra Il canzoniere di Saba e Pane duro di Silvio Micheli, entrambi pubblicati da Einaudi.

Nel 1947 tutti erano convinti che avrebbe vinto Alberto Moravia, ma si decise per Lettere dal carcere di Antonio Gramsci, anche se il regolamento diceva che dovevano essere premiati solamente autori viventi e Gramsci era morto dieci anni prima.

Celebri furono anche i rifiuti come quello di Italo Calvino,  proposto per il premio con la sua opera Ti con Zero, oltre alle critiche per l’aggiunta al premio di un numero esagerato di targhe, encomi e segnalazioni.

Dopo Rèpaci il Viareggio fu curato da Natalino Sapegno e Cesare Garboli e presieduto da Rosanna Bettarini fino al febbraio 2012, cui seguì Simona Costa, restata in carica per oltre nove anni e il 29 marzo 2021 è stato eletto presidente il giornalista Paolo Mieli.

Il premio è suddiviso in quattro sezioni, Opera prima, Narrativa, Poesia e Saggistica e per ciascuna sezione vengono designati un numero variabile di finalisti, dove vengono scelti cinque titoli e infine viene proclamato il vincitore.

Inoltre è assegnato dalla giuria il Premio Internazionale Viareggio-Versilia ad una personalità di grande fama che abbia speso la vita in favore dell’intesa tra i popoli, il progresso sociale e la pace.