Cavallo Pazzo

Un guerriero che non si arrese fino all’ultimo…

Cavallo Pazzo, il cui nome in lingua lakota era Tashunka Witkom, nacque probabilmente nel 1844 nelle Black Hills, da Waglula, membro della tribù degli Oglala, e Rattling Blanket Woman, una Minneconjou.

Da ragazzo il giovane indiano sopravvisse alla distruzione del suo villaggio, dove viveva con il fratello più piccolo, High Horse, e un cugino, Piccola Aquila, messa in atto dai soldati federali, e per questo decise di diventare il campo dei Sioux Oglala per resistere ai militari statunitensi.

Partecipò al conflitto conosciuto come Massacro di Grattan, che portò i Sioux a battere l’esercito statunitense e, dopo aver assistito alla morte di Conquering Bear, leader dei Lakota, cominciò ad avere visioni.

Da allora la reputazione di Cavallo Pazzo come guerriero crebbe, così come la sua fama tra i Lakota, al punto che le sue gesta vennero riportate nei racconti e tramandate di generazione in generazione.

Nel 1864, dopo la decimazione delle tribù degli Arapaho e dei Cheyenne nel massacro del Sand Creek, Minneconjou e Oglala si allearono contro l’esercito degli Stati Uniti.

Cavallo Pazzo prese parte nel luglio del 1865 alla Battaglia di Platte Bridge e alla Battaglia di Red Buttes, e fu nominato Ogle Tanka Un, cioè un leader in guerra.

Il 2 agosto 1867 divenne uno dei protagonisti della Wagon Box Fight, che va in scena vicino a Fort Phil Kearny, dove però i Lakota persero, anche a causa della differenza di armi dei due schieramenti.

Nell’autunno di quell’anno, Cavallo Pazzo invitò Black Buffalo Woman, moglie di No Water, un Sioux dedito all’alcol, ad accompagnarlo in una caccia al bufalo nell’area di Slim Buttes.

Ma No Water, saputa la notizia, trovò i due nell’area di Slim Buttes e, dopo uno scontro a fuoco durante il quale Cavallo Pazzo fu salvato dal cugino Touch the Clouds, fuggì a cavallo.

Gli anziani della tribù convinsero il guerriero a evitare spargimenti di sangue, e così il grande guerriero abbandonò i propositi di vendetta.

Con Toro Seduto, Cavallo Pazzo fu alla guida dei mille guerrieri che il 25 giugno 1876, nella battaglia di Little Bighorn, ebbero la meglio sui cavalleggeri dell’esercito guidato da George Custer.

Ma il successo degli indiani durò poco, perché i federali, ripresisi dal colpo, ottennero nuove vittorie in quello stesso anno.

E così Cavallo Pazzo il 6 maggio 1877, dopo aver comandato novecento Oglala, si consegnò al comandante di Fort Robinson, il tenente Philo Clark, ma morì pochi minuti prima della mezzanotte del 5 settembre, a circa trentasette anni, dopo essere stato colpito da una baionetta.

Dal quel momento la figura di Cavallo Pazzo entrò nel mito, in America come nel resto del mondo.