autunno

Tra il 21 e 22 settembre cade l’equinozio d’autunno, un momento ricco di fascino, suggestione e mistero, da secoli un evento importante per i popoli di tutti il mondo.

Nella tradizione druidica l’equinozio d’autunno è chiamato Alban Elfed (Luce d’autunno) o Elued (Luce dell’acqua) e rappresenta la seconda festività del raccolto, segnando la fine della mietitura, così come Lughnasad, a primavera, ne aveva segnato l’inizio.

In Grecia tutte le cerimonie più significative erano nel mese dell’equinozio, chiamato dai Beoti il mese di Demetrio o Cererino, mentre Atene celebrava le grandi Tesmophorie, in onore di Demetra, dea del grano, cui seguivano le Eleusine, che si tenevano a Eleusi.

Ai Grandi Misteri Eleusini tutti erano invitati, al di là dell’appartenenza sociale, purché parlassero la lingua greca e non fossero assassini, mentre si teneva un periodo di tregua di 55 giorni, stabilito per facilitare la partecipazione.

La manifestazione era una drammatizzazione del mito della discesa agli Inferi di Persefone, un’esperienza di buio e di tenebre, cui seguiva la trasformazione dello stato interiore nella direzione dell’unificazione con la divinità e alla fine del rito si contemplava una spiga di grano.

Nella mitologia celtica, l’Equinozio d’autunno è indicato col nome di Mabon, il dio della vegetazione e dei raccolti, il cui simbolo è la cornucopia, la cesta senza fondo dalla quale sgorga tutto il cibo che si desidera.

Indicato col nome di Maponus nelle iscrizioni romano-britanne, Mabon era il figlio di Modron, la Dea Madre, che fu rapito tre notti dopo la sua nascita e imprigionato ad Annwn per anni fino al giorno in cui venne liberato da Culhwch, cugino di Re Artù, mentre altre leggende raccontano che fu salvato da un gufo, un’aquila e un salmone.

Il mese di Mabon è il tempo delle radici officinali da raccogliere per le tisane invernali, dei tagli, delle potature, del compost e fu identificato dai Romani con Apollo Maponus, l’aspetto giovanile e luminoso del Dio, cacciatore come la sorella Diana e dallo spirito silvano.

L’equinozio d’autunno era importante anche per i Romani, infatti in quel giorno nacque l’imperatore Augusto nel 63 a. C. In seguito egli fece costruire la più grande meridiana di Roma presso l’Ara Pacis, in linea proprio con l’equinozio di autunno.

Così, nel giorno del compleanno dell’imperatore, l’ombra dell’obelisco si allungava verso l’altare, creando l’unione tra l’imperatore, il sole e l’emblema della pace romana.

Anche per l’imperatore Costantino questa data era particolarmente importante, infatti decise di celebrare il 24 settembre la vittoria contro Massenzio.

Per la tradizione cristiana la figura legata a questo momento di passaggio è San Michele, la cui festa si celebra il 29 settembre.

Dal mondo bizantino, il culto dell’Arcangelo Michele fu diffuso in Europa soprattutto grazie alle popolarità che godeva fra i soldati e gli fu attribuito uno dei compiti più importanti, quello della lotta contro le Forze del Male.

In Europa, lungo la Via Francigena, numerose sono le dediche presenti a Michele nella toponomastica e nella sacralizzazione di luoghi posti su monti e altipiani, con importanti edifici di culto, come la Sacra di San Michele in Piemonte e Montesantangelo in Puglia.