Teresa D Avila 1

Il 15 ottobre è il giorno del ricordo della prima donna nominata Dottore della Chiesa…

Teresa Sànchez de Cepeda Dàvila y Ahumada, nota oggi come Santa Teresa d’Avila, nacque il 28 marzo 1515 a Gottarrendura, nei pressi di Avila, in Spagna, primogenita di Beatriz e Alonso, discendente da una famiglia di ebrei convertiti.

Dopo la scomparsa della madre, la ragazza venne mandata, sedicenne, in collegio dalle Agostiniane, lì decise di seguire la vita religiosa, ma incontrò la disapprovazione del padre, poco convinto della vocazione della figlia.

 Per questo la giovane nel 1535 si rifugiò presso suor Juana Suarez, sua amica del Carmelo dell’Incarnazione.

In seguito Teresa abbandonò progressivamente le amicizie coltivate nel tempo per dedicarsi completamente alla preghiera e tra il 1554 e il 1555 iniziò a leggere le Confessioni di Sant’Agostino.

Fino al 1558 la giovane suora intrattenne rapporti di amicizia con Giovanni de Pradanos e altri gesuiti, come Baltasar Alvarez che, impaurito dal mondo interiore della ragazza, affermò che Teresa era vittima di possessione diabolica.

Mentre le fu impedito di prendere la comunione e si pensava a esorcizzarla, l’intervento di Pietro d’Alcantara, frate francescano, la salvò, ma la suora cominciò a pensare a una riforma dell’ordine carmelitano e, con il consenso di Gregorio Fernandez, padre provinciale, avviò i lavori ad Avila del primo monastero riformato.

La città si oppose al progetto, ma Teresa ebbe l’appoggio del domenicano Pietro Ibanez e il 24 agosto 1562 il conventino aprì le porte alle prime quattro carmelitane scalze.

Teresa, poco dopo, fu richiamata in convento, poiché il suo progetto di riforma del Carmelo non era accolto positivamente dalle consorelle, e per questo fu sottoposta a un tribunale monastico, dal quale uscì vincitrice.

La religiosa negli anni successivi si dedicò alla propria opera, scrivendo anche la sua autobiografia e un libro di formazione spirituale, il Cammino di perfezione.

Nel 1567 ebbe l’incarico di fondare nella provincia di Castiglia altri monasteri di scalze e, di lì a poco, la Riforma carmelitana coinvolse anche gli uomini.

Nel frattempo fu chiamata alla corte del re Filippo II a Madrid ed ebbe il compito di risistemare il monastero fondato da Giovanna, sorella del sovrano, nel 1573 fu nominata priora dell’Incarnazione, il monastero in cui aveva vissuto da ragazza e che aveva lasciato per iniziare la Riforma.

Poco dopo Teresa dovette affrontare un nuovo problema, i dissapori tra i carmelitani calzati, quelli della prima riforma, e i carmelitani scalzi.

Sulla questione intervenne persino il re, fino a quando, il 27 giugno 1580, papa Gregorio XIII autorizzò la formazione della provincia degli scalzi.

Molto affaticata a causa dell’età e della salute cagionevole, Teresa dedicò gli ultimi anni della sua vita alla visita dei conventi già fondati, facendo di una comunità di terziarie di Villanueva un monastero carmelitano e aprendo a Palencia una Casa della Consolazione, dove il vescovo della diocesi aveva chiesto un monastero di scalze.

Teresa morì nella notte tra il 4 e il 15 ottobre 1582, con al suo fianco una sua collaboratrice, Anna di San Bartolomeo, e le consorelle del monastero di Alba de Tormes.

Santa Teresa divenne una delle personalità religiose più venerate, al punto che Gian Lorenzo Bernini, tra gli anni Quaranta e gli anni Cinquanta del Seicento, lavoro all’Estasi di Santa Teresa d’Avila, scultura in bronzo dorato e marmo visibile a Roma nella chiesa di Santa Maria della Vittoria.

Beatificata nel 1614, Teresa fu canonizzata nel 1622 e San Paolo VI, nel 1970, la proclamò prima santa con il titolo di Dottore della Chiesa.