La mostra Realismo magico: uno stile italiano arriva a Palazzo Reale di Milano, a cura della storica dell’arte Gabriella Belli e del docente di Storia dell’Arte dell’Università di Torino Valerio Terrarioli, dal 19 ottobre fino al 27 febbraio 2022.
La mostra è dedicata agli anni che vanno dal 1920 al 1935, anni in cui il movimento del Realismo Magico raccontò una realtà cui non era necessario cucire addosso elementi del passato, in una nuova atmosfera misteriosa, surreale, ambigua e metafisica, dove l’apparenza cela significati e simboli.
In quella surreale sospensione trasmessa perfettamente dalle opere è possibile notare un’aderenza alla realtà precisa, forte, lucida e potente come nel caso del capolavoro Dopo l’orgia di Cagnaccio, rifiutato dalla Biennale da Margherita Sarfatti, proprio perché l’immagine del lavoro era molto distante dall’idea della donna in epoca fascista, vista come un angelo del focolare.
Uno dei maggiori esponenti del movimento artistico fu Casorati con il suo Ritratto di Silvana Cenni del 1922, nel quale mostra al pubblico un esempio di quell’atmosfera enigmatica dove la serenità del volto della figura cela un purgatorio immaginario, mentre alle sue spalle la vita procede.
In opere come Donna allo specchio di Cagnaccio e Ritratto della moglie sullo sfondo di Venezia di Oppi, lo stupore che si prova guardandole è il frutto di una verità narrata con coerenza, colori e forme diverse, un’arte che si è voluta emancipare e rendere indipendente dai suoi predecessori e che ha voluto affermarsi attuando e compiendo la scelta di raccontare attraverso le immagini, spesso all’interno di un anello prezioso, nel dettaglio di uno sguardo, nella linea di un pennello.
I volti disegnati dagli autori del Realismo Magico sono volti che nella loro imperturbabilità dichiarano la propria identità, chiara, ma allo stesso tempo ambigua, come il volto di Liliana, che assegna il nome a un’opera dipinta nel 1926 da Cagnaccio, parte di una serie di lavori raffiguranti infanti, esposte nella sezione della mostra intitolata La stanza dei giochi è vuota.
Quella rappresentata da Cagnaccio è un’infanzia cosciente del mondo dei grandi, dove il bambino è un adulto non ancora cresciuto, capace di cogliere la sofferenza e la solitudine.
Orari di apertura: martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 19.30; giovedì dalle 10 alle 22.30; lunedì chiuso.
Aperture straordinarie: lunedì 1 novembre (Tutti i Santi) dalle 14.30 alle 19.30; martedì 7 e mercoledì 8 dicembre (Sant’Ambrogio e Immacolata Concezione) dalle 10 alle 19.30; venerdì 24 dicembre (vigilia di Natale) dalle 10 alle 14; sabato 25 dicembre (Natale) dalle 14.30 alle 19.30; domenica 26 dicembre (Santo Stefano) dalle 10 alle 19.30; venerdì 31 dicembre (San Silvestro) dalle 10 alle 14; sabato primo gennaio (Capodanno) dalle 14.30 alle 19.30; giovedì 6 gennaio (Epifania) dalle 10 alle 22.30.
Biglietti: comprensivi di audioguida, sono in vendita ai seguenti prezzi: intero 14 euro (open 16 euro); ridotto 12 euro per ragazzi dai 14 ai 26 anni, over 65, disabili, soci Fai e Touring Club, possessori di biglietti Lunedì Musei; ridotto 8 euro il martedì per studenti universitari; ridotto 6 euro per bambini dai 6 ai 13 anni; ingresso gratuito per bambini sotto i 6 anni e accompagnatori di disabili.