Uno dei frutti simbolo dell’autunno…
Le origini della nocciola sono molto antiche e risalgono alla fine dell’ultima era glaciale.
Fossili ritrovati in Germania, in Svezia e in Danimarca dimostrano che i frutti di quest’arbusto facevano parte della dieta dell’uomo primitivo quando non ne conosceva la coltivazione e si nutriva ancora di bacche e frutti selvatici, come la nocciola.
La pianta di nocciolo fu una delle prime piante da frutto coltivate dall’uomo e dalla Mesopotamia si è diffusa in tutta Europa, specialmente nell’area del Mediterraneo e dei Balcani.
Per i suoi frutti era apprezzata sia dai greci che dai romani ed era ritenuta una pianta con doti particolari e magiche, con il suo legno vennero create le bacchette dei maghi e una leggenda afferma che l’albero non possa essere colpito dai fulmini grazie alla Madonna, che era stata protetta da una pianta di nocciolo durante un temporale.
La coltivazione del nocciolo era già presente in Italia in epoca romana e all’inizio del Novecento fu introdotta nell’Alta Langa, per dare redditività a terreni marginali, negli anni Sessanta e Settanta, grazie alla scoperta delle caratteristiche della nocciola da parte dell’industria dolciaria, in particolare la Ferrero di Alba, iniziò lo sviluppo della coltivazione in tutto il territorio della Langa in Piemonte.
A livello mondiale, la coltivazione intensiva del nocciolo è localizzata in quattro aree principali, lungo la costa meridionale del Mar Nero, in Italia, in Spagna e nella parte occidentale dell’America settentrionale. Negli ultimi anni la richiesta del prodotto a livello mondiale ha stimolato tentativi di sviluppo in Cile, Argentina, Brasile, Sud Africa, Romania, Australia, Macedonia, Bulgaria, Francia, ex Unione Sovietica e Ucraina.
In Italia la diffusione della pianta sta avvenendo su quasi tutto il territorio nazionale per occupare zone marginali o adibite a cerealicoltura in conseguenza della buona redditività offerta.
Le varietà più note della nocciola sono la Tonda Gentile, la Tonda di Giffoni, la Tonda Gentile romana, la Camponica, la Mortarella, la Nocciola di San Giovanni, diffuse secondo la caratteristica delle singole varietà e l’adattabilità.