robert louis stevenson

Lo scrittore che cambiò per sempre la letteratura per ragazzi…

Robert Louis Stevenson nacque a Edimburgo, capitale della Scozia, il 13 novembre 1850 e, dopo una giovinezza in polemica con il padre e il puritanesimo borghese del suo ambiente, studiò Legge, divenne avvocato ma non esercitò mai la professione.

Nel 1874 i sintomi di una malattia polmonare che lo aveva colpito durante l’infanzia si fecero più gravi, al punto che iniziò una serie di soggiorni curativi in Francia.

In quella terra Stevenson conobbe Fanny Osbourne, americana, di dieci anni più grande di lui, divorziata e madre di due figli.

La nascita della relazione con Fanny coincise con l’inizio dell’impegno a tempo pieno come scrittore e ben presto Stevenson ebbe l’opportunità di pubblicare i suoi primi racconti.

Oltre ai vari racconti iniziò a scrivere anche saggi e poesie per vari periodici, oltre a libri di vario genere, tra cui Un viaggio nell’entroterra (1878) e Viaggio con asino nelle Cevenne (1879), la raccolta di articoli filosofici e letterari A ragazze e ragazzi (1881), e la raccolta di racconti Le nuove notti arabe (1882).

Nel 1879 raggiunse Fanny in California, dove la donna era tornata per ottenere il divorzio.

Poco tempo dopo i due si sposarono e tornarono a vivere a Edimburgo.

La notorietà per lo scrittore arrivò in modo inaspettato con L’isola del tesoro (1883), ancora oggi il suo libro più popolare, che diede vita a un vero e proprio rinnovo della tradizione del romanzo d’avventura.

Stevenson resta ancora oggi uno dei maggiori esponenti del movimento letterario che reagì al naturalismo e al positivismo, grazia all’equilibrio tra la fantasia e uno stile chiaro, preciso, nervoso.

Nel 1886 fu pubblicato Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, un caso di sdoppiamento di personalità con un potente valore allegorico, illuminando le forze del bene e del male presenti nella natura umana, oltre a Il ragazzo rapito, che ebbe un seguito nel 1893 con Catriona.

Del 1888 è La freccia nera e in Il signore di Ballantrae (1889) il tema della fatale attrazione del male è rappresentato nella storia dell’odio tra due fratelli scozzesi.

Lo scrittore raggiunse un discreto benessere economico, ma la salute cagionevole e il fascino dell’avventura lo spinsero a lasciare definitivamente l’Europa alla ricerca di un clima più mite.

Nel 1888 dopo una breve sosta a New York, ripartì per l’Ovest e poi, insieme alla famiglia, alla volta del Pacifico meridionale, dove si stabilì nelle isole Samoa a partire dal 1891.

Qui Stevenson visse una vita tranquilla, circondato dall’amore e dal rispetto degli indigeni che in più occasioni difese dalle prepotenze dei bianchi.

Di ambiente polinesiano sono i racconti I divertimenti delle notti dell’isola (1893) e Nei mari del Sud (1896).

Robert Louis Stevenson mori a Upolu, nelle isole Samoa, il 3 dicembre 1894 e sulla sua tomba, presso il grande monte Vaea, c’è scritto “Sotto il cielo ampio e stellato/Scava la tomba e lasciami giacere/Felice ho vissuto e felicemente muoio/E mi sono sdraiato con una volontà/Questo sia il verso che incidi per me/Qui egli giace dove desiderava essere/A casa è il marinaio, a casa dal mare/E il cacciatore a casa dalla collina”.