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Wilbur Smith, uno degli autori più prolifici e famosi al mondo, si è spento a 88 anni, sabato 13 novembre a Cape Town, in Sudafrica. Aveva 88 anni. A darne notizia è stato il suo sito ufficiale: “Se n’è andato in modo inaspettato, dopo una mattinata di lettura e scrittura, con al fianco la moglie Niso”.

Nelle ultime settimane era uscito il suo libro: “Il nuovo regno” sulla saga egizia, per una carriera da scrittore iniziata nell’ormai lontano 1964.

Wilbur Addison Smith, è stato maestro del romanzo d’avventura e con i suoi libri ha fatto conoscere ed innamorare della sua Africa. Ha venduto oltre 122 milioni di copie dei suoi libri nel mondo, di cui 23 milioni solo in Italia, tradotto in 30 lingue. Ricercatore meticoloso,

aveva ottenuto il brevetto di pilota e quello da subacqueo, cacciatore gestendo la propria riserva di caccia e possedeva un’isola tropicale alle Seychelles. Il Times lo ha definito: “un autore di culto, uno di quei punti di riferimento cui gli altri scrittori vengono continuamente paragonati”.

Di orgine britanniche nato a Broken Hill, Zambia (la ex Rhodesia del Nord) il 9 gennaio 1933, da Herbert James Smith e da Elfreda Lawrence. Sopravvissuto alla malaria contratta a 18 mesi e poi anche alla poliomielite che lo aveva colpito a16 anni, studia alla Natal and Rhodes University, conseguendo la laurea in scienze commerciali nel 1954. Dopo la laurea si associa alla Goodyear Tyre and Rubber Co. di Port Elisabeth, dove lavora dal 1954 al 1958. Successivamente si associa alla H. J. Smith and Son Ltd di Salisbury, ex Rhodesia rimanendovi dal 1958 al 1963. Raggiunge il successo nel 1964 con “Il destino del leone”, nel quale introduce la saga della famiglia Courtney, le cui avventure egli narrerà poi in molti altri romanzi successivi. Scritto quando lavorava ancora come impiegato per Smith and sono di Salisbury.

Da allora ha pubblicato più di quaranta bestseller, supportati da ricerche e da informazioni raccolte nel corso di viaggi e spedizioni in tutto il mondo. Tra i suoi maggiori successi “La spiaggia infuocata”, “Il dio del fiume”, “Il settimo papiro”, “Come il mare”.

Molti dei suoi romanzi sono ambientati nel XVI e nel XVII secolo e raccontano l’Africa, sua terra natale. I suoi personaggi hanno raccontato il cammino di un continente martoriato. Gli anni dell’apartheid, le rivendicazioni della popolazione di colore. Con “I fuochi dell’ira” aveva anticipato il domani del Sudafrica con personaggi che anticipavano Nelson Mandela e i leader nazionalisti boeri. Le saghe delle famiglie Courtney e Ballantyne con dei prequel che facevano risalire le storie fino al Seicento. Eroi scolpiti nella roccia, duri e impavidi. Contribuendo a spiegare l’ascesa e l’influenza storica dei coloni inglesi e olandesi in quei territori.

Dopo tre matrimoni, nel 2000 aveva sposato l’attuale moglie Mokhiniso Rakhimova detta Niso. “Ho vissuto momenti duri e cattivi matrimoni, ho visto persone che amavo morirmi tra le braccia: ma tutto, in fin dei conti, ha contribuito a darmi una vita straordinariamente realizzata, e meravigliosa. Vorrei essere ricordato come qualcuno che è riuscito a regalare piacere a milioni di lettori”, aveva scritto alla fine della sua autobiografia, “Leopard Rock, l’avventura della mia vita”, pubblicata nel 2018.