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Nella giornata del 16 novembre, il Lago Maggiore è stato ancora protagonista di Geo & Geo, a distanza di pochi giorni dall’ultimo servizio.

La trasmissione di divulgazione condotta da Sveva Sagramola e da Emanuele Biggi su Rai 3, ancora una volta ha presentato il Verbano fuori dai soliti itinerari turistici noti al grande pubblico.

E’ stato un servizio breve di pochi ma interessanti minuti, in cui il medico locale Carlo Bava, nato e cresciuto in questa parte nord della sponda piemontese del lago, ha presentato la splendida ma poco conosciuta “Via delle genti”, un cammino che da Verbania porta alla Svizzera.

Partendo dallo storico borgo millenario di Carmine superiore, posto sopra Cannobio, il Dott. Bava, ha illustrato con immagini e racconti anche personali, questo percorso che attraverso 31 km di stradine, sentieri e mulattiere, tra lago e montagna, tra paesaggi spettacolari, porta al confine elvetico.

Da lì in poi prosegue in Svizzera lungo i paesi del Lago Maggiore fino a Locarno e poi nel piano di Magadino, dove si collegava verso all’antica via che sale al Passo del San Gottardo. Il tratto da Verbania porta al Confine di stato si effettua anche a piacevoli tappe fattibili tutto l’anno, fatto salvo il periodo con neve.

È un itinerario che si svolge a mezza costa sempre con splendida vista sul Lago Maggiore, che permette di attraversare piccoli borghi e la Riserva del Sacro Monte di Ghiffa, dal 2003 Patrimonio Unesco, raggiungendo infine i meravigliosi borghi lacustri di Cannero Riviera, borgo insignito della bandiera Arancione del Touring Club Italiano e di Cannobio, bandiera blu per la limpidezza delle sue acque e bandiera arancione, ultimo paese sulle sponde piemontesi del Lago Maggiore prima del confine con la Svizzera.

Un percorso che nei secoli ha visto passare non solo persone e merci, ma anche pensieri e idee, dalla pianura Padana al nord e centro Europa. E’ stato anche un cammino devozionale, dove sono passati i messaggi e la filosofia della controriforma.

Il percorso parte da Verbania, nella frazione di Suna per arrivare a Pallanza dove s’imbocca la strada ciclabile che porta a Intra.

Attraversato il fiume San Giovanni, si sale in quota in direzione Antoliva per arrivare a Carpiano: qui l’itinerario prosegue per Bozzela, Frino e infine Ronco, località da cui s’inerpica il sentiero che porta alle falde del monte Carciago, su cui sorge il Sacro Monte della SS. Trinità di Ghiffa si scende verso Deccio, attraverso una strada secondaria, per giungere a Novaglio, dove si riprende la mulattiera che conduce a Comogno e infine a Oggebbio.

Il percorso riprende a mezza costa, passando da Barbè e Cassino: si raggiunge dunque Cannero Riviera nota per la sua mitezza climatica e le caratteristiche ambientali particolarmente miti, al punto che ha una vegetazione lussureggiante dove crescono gli agrumi e olivi.

Lasciato il centro abitato, s’imbocca l’antica strada si snoda tra boschi e raggiunge Carmine Superiore. Da qui è possibile deviare per gli antichi borghi di Trarego e Viggiona e scoprire i tracciati delle trincee della Linea Cadorna, oltre ad avere una vista mozzafiato su tutto il bacino lacustre.

Si raggiunge Molineggi e si scende a Solivo per arrivare fino alla splendida Cannobio. Superato il fiume Cannobino, si prosegue verso Marchile e Formine: da qui, una piccola deviazione in direzione nord, attraverso un sentiero tra i castagneti si arriva alla chiesa di San Bartolomeo in Montibus, prima di superare il confine elvetico.

Piacevole la scoperta tramite immagini proposte da Geo & Geo di Carmine Superiore, posta proprio tra Cannobio e Cannero Riviera. Un villaggio di origine medioevale, ottimamente conservato e raggiungibile soltanto a piedi con una passeggiata dalla sottostante frazione di Carmine Inferiore.

Il borgo sorge in posizione dominante su uno sperone roccioso che si affaccia sulla sponda occidentale del Verbano offrendo una splendida vista panoramica sul lago, sui castelli di Cannero e sui monti lombardi. E’ formato da un piccolo numero di case in pietra costruite intorno alla chiesetta di San Gottardo (XIV secolo).

La disposizione e la solida struttura degli edifici è quella tipica del ricetto medioevale, un eccellente sistema difensivo ricavato su un balcone naturale.

E’ inserito in un pregevole contesto ambientale ricco di castagni, caratterizzato dai terrazzamenti su muri di pietra a secco (Patrimonio Unesco) che si notano ai margini dell’abitato, ultime testimonianze degli antichi vigneti che fino agli anni 70 del secolo scorso, erano presenti in abbondanza sul territorio.

Un vero peccato che questo cammino della “Via delle genti” così storico e importante non abbia un proprio sito internet di riferimento e non sia valorizzato a dovere, con le tutte le ricadute positive che potrebbe avere come turismo, economia, indotto e promozione dei prodotti enogastronomici.

Il link del servizio: https://www.raiplay.it/video/2021/11/-La-Via-delle-Genti—Geo–16112021-685feb25-b2bd-4fad-a1b3-3b39278807bc.html