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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nella mattina del 26 novembre al Quirinale Giorgio Armani, a cui ha conferito l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Ad annunciarlo una nota della maison: “Abbiamo il piacere di comunicare che questa mattina presso la sede del Quirinale a Roma si è svolta una cerimonia privata durante la quale il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito a Giorgio Armani il titolo di Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito decorato di gran cordone”.

L’onorificenza, la più alta della Repubblica italiana, è conferita con decreto del presidente della Repubblica, per altissime benemerenze.

“Questo è per me un riconoscimento particolarmente importante, perché a consegnarmelo è stato il nostro Presidente della Repubblica, la più alta carica istituzionale, ma anche uomo d’immenso valore, di grande apertura e gentilezza. Sono fiero di rappresentare l’Italia nel mondo, e mi onora ricevere questa prestigiosa onorificenza, per sua mano a nome del Paese”, ha dichiarato Giorgio Armani.

Nato a Piacenza nel 1934, ma a Milano da quando era ragazzo, dove hanno testa e cuore le sue società. Armani ha dato vita all’azienda che prende il suo nome, fondata nel 1975, che negli anni, grazie ai suoi capi diventati vere e proprie icone di stile, che lo classifica come sesto uomo più ricco in Italia (e 326° al mondo).

Ha portato il suo stile e i suoi abiti anche nel mondo del cinema, ha vestito attori e attrici in oltre 200 film. Tra questi “American Gigolò” per la regia di Paul Schrader del 1980, che lanciò definitivamente lo stilista, rappresentando l’uomo Armani per antonomasia, sofisticato, sempre vestito in maniera impeccabile con linee morbide. The Untouchables, sulla Chicago del proibizionismo un thriller di Brian De Palma del 1987, interpretato da Kevin Costner e Robert De Niro. “Quei bravi ragazzi”. film cult di Martin Scorsese del 1990, sulla mafia newyorchese.

Nel 2000 il museo Guggenheim di New York City gli ha dedicato una retrospettiva; mentre nel 2006 è uscita la sua prima biografia, scritta da Renata Molho e tradotta in 10 lingue.

Nella prima fase del Coronavirus Giorgio Armani, si impegnato direttamente con la conversione di parte dei propri impianti, nella produzione di mascherine, camici destinati agli operatori sanitari. Nelle settimane successive ha supportato direttamente la Protezione Civile e gli ospedali Luigi Sacco, San Raffaele, Istituto dei Tumori di Milano, lo Spallanzani di Roma, l’ospedale di Bergamo, quello di Piacenza e a quello della Versilia, arrivando così a una donazione complessiva di oltre 2 milioni di euro.

Foto dalla pagina ufficiale di Giorgio Armani.