“Signore e signori, buonasera” cominciò tutto così…
La Storia della Rai iniziò nel 1924, quando nacque l’Unione radiofonica italiana che nel 1927 si trasformò in Ente italiano per le audizioni radiofoniche.
Nell’epoca fascista la Eiar era ampiamente utilizzata come strumento di propaganda di massa, attraverso il Radio Giornale, e la rubrica Cronache del Regime, che nella seconda guerra mondiale divenne il Commento ai fatti del giorno.
I notiziari, le cui notizie arrivavano dall’Agenzia Stefani, si alternavano alla musica, suonata dalle prime orchestre moderne, sinfoniche, da ballo e di musica leggera.
I primi esperimenti di radiovisione iniziarono nel1937, ma vennero interrotti durante la seconda guerra mondiale.
Era il 3 gennaio del 1954 quando la Rai apparve sul piccolo schermo con il primo canale e alla fine dell’anno la televisione raggiunse il 58% della popolazione.
Le trasmissioni radiofoniche, invece, erano diffuse regolarmente dagli anni Venti con il Primo, il Secondo e il Terzo Programma.
Nei primi dieci anni di vita gli abbonamenti alla tv crebbero costantemente, dai 24.000 del 1954 a oltre sei milioni nel 1965, vista non solo come occasione d’intrattenimento ma anche come strumento di educazione e informazione.
Inizialmente i programmi duravano quasi quattro ore, la pubblicità non c’era e le trasmissioni cominciavano alle 17.30 con La Tv dei ragazzi, s’interrompevano per riprendere con il telegiornale alle 20.45 e durano sino alle 23.00.
Nel 1957 fu introdotta la pubblicità con Carosello, programma leggendario, nel quale lo spettacolo prevaleva sullo spot.
La Tv divenne molto presto popolare grazie all’intrattenimento, ma l’informazione rimase il cuore della Rai, infatti, oltre il 70% dei telespettatori seguiva il telegiornale, mentre gli sport più amati erano il ciclismo e il calcio.
Nel 1962 debuttò il secondo canale televisivo, per la prima volta la Tv italiana si collegò via satellite con l’America e pochi mesi dopo ci furono le prime sperimentazioni per le trasmissioni a colori che cominciarono ufficialmente solo nella seconda metà degli anni Settanta, come anche le trasmissioni regionali.
La Terza rete Tv fu inaugurata nel 1979 a diffusione sia nazionale che regionale e le prime reti locali commerciali fecero la loro comparsa nel panorama televisivo italiano.
Gli anni Ottanta videro l’avvio sperimentale del Televideo, della sottotitolazione per i non udenti e della rilevazione degli ascolti dall’Auditel.
A febbraio del 1996 la Rai fece il suo ingresso ufficiale nella rete inaugurando il sito www.rai.it e a fine del 1997 lanciò i primi tre canali tematici digitali via satellite, la cui sperimentazione era stata avviata all’inizio degli anni Novanta.
A fine 2003 il CdA della Rai approvò la costituzione dell’Associazione italiana per lo sviluppo del digitale terrestre e a gennaio 2004 la Rai lanciò la sua prima offerta sulla nuova piattaforma dando il via a una nuova era per lo sviluppo del mercato televisivo italiano.
A partire dal 31 luglio 2009, Tivù Srl, società costituita insieme a Mediaset e Telecom Italia Media il 24 settembre 2008, lanciò la piattaforma satellitare gratuita Tivù Sat che replica l’offerta televisiva gratuita in digitale terrestre.
E la storia continua…