Con il lento allungamento delle giornate invernali, anche il cielo del primo mese dell’anno diventa qualcosa di unico…
Il cielo di gennaio è dominato dalla grande figura di Orione, dalla stella Sirio e dall’asterismo del Triangolo Invernale.
Orione è riconoscibile per la sua forma a clessidra, le tre stelle della cintura e la sua posizione a cavallo dell’equatore celeste, come punto di riferimento per gli osservatori del cielo di tutto il mondo.
La costellazione è formata da 130 stelle visibili a occhio nudo, identificabili dall’allineamento di tre stelle che formano la Cintura di Orione, oltre che da un rettangolo di quattro stelle più luminose
Prolungando in direzione sud-est la linea tracciata dalle tre stelle della cintura di Orione si giunge a Sirio, la stella più luminosa dell’intera volta celeste che, assieme a Betelgeuse e Procione, della costellazione del Cane Minore, è parte del Triangolo Invernale.
La brillantezza di Sirio è dovuta sia alla sua luminosità intrinseca, sia alla sua vicinanza al Sole, si trova infatti a una distanza di 8,6 anni luce, ed è perciò una delle stelle più vicine alla Terra.
Il triangolo invernale è una costellazione estremamente brillante, formato da tre stelle, che sono
Sirio, facente parte della costellazione del Cane Maggiore, l’astro più luminoso della volta celeste;
Procione, appartenente al Cane Minore e Betelgeuse, rappresentante una spalla di Orione.
Come sottolineato dal nome, è qualcosa di facilmente riconoscibile nel cielo invernale, contrapponendosi al Triangolo Estivo.
Si presenta dall’Italia come un triangolo quasi perfettamente equilatero, con il vertice rivolto verso sud e attraversato dalla Via Lattea invernale.
Il triangolo invernale contiene al suo interno la costellazione dell’Unicorno, mentre a nord si nota il grande rettangolo di stelle appartenente ai Gemelli.
Se Sirio e Procione sono due tra le stelle più vicine al Sole, Betelgeuse è invece una supergigante rossa distante centinaia di anni luce.