oggi 20 marzo 2021 e l equinozio di primavera perche cambia data

Tra il 20 e 21 marzo è il momento dell’equinozio di primavera, un avvenimento astronomico da sempre considerato fondamentale nella storia dell’umanità.

Infatti tracce di riti legati agli equinozi e ai solstizi, risalenti al Neolitico, sono nei resti di monumenti, circoli di pietra, complessi funerari con camere e corridoi costruiti in allineamento col sorgere e col tramontare del sole durante gli equinozi e i solstizi. 

Gli assiri e i babilonesi davano grande importanza agli equinozi, poiché la festività babilonese più importante era il Capodanno, l’Akitu, che cadeva nell’equinozio di primavera e durava 12 giorni, nei quali il re sincronizzava i ritmi della natura, del cosmo e della società umana.

La civiltà egizia, centrata sul culto del dio sole Ra, creatore e governatore del mondo, aveva il precetto di allineare templi e costruzioni sacre al levarsi o al tramontare del sole in quegli speciali momenti dell’anno.

Infatti la festa della primavera più antica è l’egiziana Sham El Nessim, risalente a circa 4700 anni fa, celebrata oggi dagli egiziani di religione copta, con tra i simboli principali le cipolle verdi, utilizzate per imbottire gli occhi delle mummie e viste come un amuleto contro il malocchio e l’invidia.

Secondo gli antichi Egizi, con l’arrivo della primavera l’Uovo cosmico di Ptah, deposto sulle rive del Nilo e qui covato dall’oca sacra, si schiudeva, facendo uscire Ra, il Sole.

Per i Celti l’equinozio di primavera era l’inizio della metà chiara dell’anno e rappresentava il periodo degli accoppiamenti rituali, dove il principio maschile e quello femminile si congiungevano per propiziare la fertilità.

Questi rituali venivano svolti nel corso di Beltane; una festa legata al calendario lunare, che poteva cadere dalla seconda metà di aprile fino ai primi di maggio, contrapposta al Samhain, celebrazione della morte.

In Grecia in primavera si celebravano i Piccoli Misteri Eleusini ad Eleusi, una piccola città dell’Attica, dove la sparizione e il ritorno di Persefone venivano ricordati con le cerimonie che simulavano la morte mistica della natura, la rinascita, la fecondità e la generazione.

I Romani continuarono quest’usanza, arricchendola con i Ludi Megalenses, giochi pubblici che seguivano l’aspersione rituale della statua della Grande Madre.

In seguito l’equinozio di primavera venne cristianizzato e, dopo la prima luna piena che segue l’equinozio, i cristiani celebrano la Pasqua, commemorando la Resurrezione di Cristo.