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Se ne andata a 77 anni, Catherine Spaak. Attrice, scrittrice, cantante, conduttrice televisiva, grande protagonista del cinema italiano negli anni Sessanta e Settanta. Suoi i ruoli rimasti nell’immaginario collettivo in alcuni film della commedia all’italiana, ancora in bianco e nero degli anni 60′, in cui era un adolescente ribelle e sensuale.

Passando poi a signora borghese nel cinema dei Settanta, per passare poi al ruolo di scrittrice, giornalista e conduttrice tv. Una bellezza raffinata, elegante, garbata con uno charme innato, come poche, di grande personalità e cultura, mai sopra le righe che rappresentava al meglio quel mondo alto borghese europeo da cui proveniva.

Malata da tempo, nel 2020, era stata colpita da un’emorragia cerebrale: aveva rischiato di morire. Era seguita poi una crisi di epilessia dovuta alla cicatrice che l’aveva portata a un momentanea immobilità e cecità, oltre alla perdita della memoria.

Era nata il 3 aprile 1945 a Boulogne-Billancourt, nella regione Île-de-France, da una famiglia belga: figlia d’arte, sua madre era l’attrice Claudie Clèves mentre il padre era lo sceneggiatore Charles Spaak; la sorella Agnès, attrice e fotografa e lo zio Paul-Henri aveva ricoperto tra il 1936 e il 1966, il ruolo di Ministro degli Affari Esteri e Primo Ministro del Belgio, oltre ad essere segretario NATO.

Catherine Spaak dai nove ai quindici anni cresce in collegio, lontana dalla famiglia, esperienza che la segnerà. La sua prima vita cinematografica è da adolescente fresca, brillante, spregiudicata e cinica, che irretisce il mondo degli adulti, molto diverso da quello attuale. Esordisce a 15 anni nel film francese Il buco, di Jaques Becker, si trasferisce quindi in Italia, con una lettera del padre che la autorizzava a lavorare. Viene notata da Alberto Lattuada che nel 1960 la sceglie in I dolci inganni. Il personaggio di Francesca, studentessa di buona famiglia che si concede a un uomo maturo, fa lo scandalo ed incontra molti problemi con la censura e la pubblicità che ne deriva, consegna la Spaak a una sorta di etichetta che sarà sua per molti anni. Verrà scritturata per altri film, come coprotagonista che non sono altro che una variazione del ruolo di Francesca.

In quegli anni Sessanta Catherine Spaak è una presenza costante, gradevole e anche irriverente della Commedia all’Italiana. Nel 1962, è una delle protagoniste di Diciottenni al sole, di Camillo Mastrocinque. Affianca Vittorio Gassman, in uno dei capolavori del cinema italiano  Il sorpasso per la regia Dino Risi, nel ruolo di Lilly, figlia adolescente con i capelli biondo grano, la frangetta e un delizioso completino a strisce orizzontale che entra nella storia del costume. La Spaak è immortalata in costume nel poster del film, suscitando ancora scandalo. Una foto che vista con gli occhi di oggi fa sorridere. Sempre nello stesso anno gira La voglia matta di Luciano Salce, accando a Ugo Tognazzi, sul cui set conosce Fabrizio Capucci, che sposerà nel 1963 a soli 18 anni, poco più grande lui.

Due anni dopo, indimenticabile rimane la scena ne La Noia di Damiano Damiani, in cui compare coperta di banconote. 1963 è l’anno in cui è la protagonista de La Parmigiana di Antonio Pietrangeli, approdando a ruoli di raffinata donna borghese, altra etichetta che le resterà anche negli successivi. Nel 1964 conquista la Targa d’Oro ai David di Donatello, lavora con i più celebri autori e registi del tempo ma non le riesce a sfondare a Hollywood.

Con Marcello Mastroianni, gira nel 1965, uno degli episodi di L’uomo dai cinque palloni di Marco Ferreri.

1966 è la volta de L’armata Brancaleone di Mario Monicelli, ancora con Gassman, a cui rivolge la battuta che rimarrà negli anni: “Sono la tua pecorella, brancami, leone”.

Dotata di una voce calda e piacevole, Catherine Spaak porta avanti, negli anni Sessanta, anche una carriera parallela come cantante, in particolare interprete di cover, come Quelli della mia età, proposizione di Tous les garçons et les filles di Françoise Hardy, L’esercito del surf, brani che diventano successi da Hit parade, rilanciati dalle sue apparizioni come ospite nei varietà televisivi del sabato sera.

Grandissimo successo ha La vedova allegra, nel 1968, musical televisivo di Antonello Falqui, tratto dall’operetta omonima. Ma, nelle parti cantate, Catherine Spaak viene doppiata da Lucia Mannucci del Quartetto Cetra. Nel musical la affianca Johnny Dorelli, che poi sposerà.

Negli stessi anni inizia a scrivere per molte testate giornalistiche, mentre diminuiscono le apparizioni cinematografiche. Nel 78 e per due stagioni è Rossana, nella commedia musicale Cyrano, di Riccardo Pazzaglia e Domenico Modugno. Nel 1976 è l’affascinante e volitiva compagna di ‘Madrake’ Gigi Proietti, nel film culto di Steno, Febbre da cavallo.

Nel 1989 affianca Monica Vitti, di cui è grande amica, in Scandalo segreto, film che ne segna il debutto da regista e che è anche l’ultima apparizione cinematografica della stessa Vitti.

Dal 1985 conduce per tre anni la trasmissione Forum, con il giudice Santi Licheri. Continua la carriera da autrice e conduttrice, per oltre quindici stagioni di successo di Harem, programma notturno del sabato sera su Rai3. Talk show al femminile, garbato, sussurrato andato in onda ininterrottamente dal 1988 al 2002. Una formula soft, ovattata: le ospiti sedute sui divani damascati, un ambiente intimo, dietro le quinte un uomo che ascoltava le chiacchiere e alla fine veniva allo scoperto per dire la sua. I politici facevano a gara per andare, il programma ebbe grande successo.

Come scrittrice ha pubblicato 26 Donne, Da me, Un cuore perso, Oltre il cielo. Nel 2019 Spaak ha girato il suo ultimo film La vacanza, di Enrico Iannaccone, dove interpreta una donna in fuga dalla famiglia.

Una vita privata non fortunata, giovanissima, si sposa con l’attore Fabrizio Capucci, incontrato sul set del film La voglia matta e da cui ha avuto una figlia, Sabrina, attrice teatrale con cui avrà un rapporto tumultuoso. Rapporto difficile anche perché le venne tolta da un giudice, il quale sosteneva che la Spaak, essendo un’attrice, era di dubbia moralità, con la bambina che venne affidata così per anni alla nonna paterna. Diventando poi un vero e proprio caso giudiziario.

Dal 1972 al 1979 è stata sposata con Johnny Dorelli e ha avuto un figlio, Gabriele. Dal 1993 al 2010 è stata sposata con l’architetto Daniel Rey. Nel 2013 si è sposata con Vladimiro Tuselli, rapporto durato fino al 2020.