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Fino al 31 ottobre, presso il Museo Archologico a Mergozzo, è da non perdere la mostra temporanea Giovan Battista Tedeschi, scultore.

L’esposizione è organizzata dal Comune e dal Gruppo Archeologico di Mergozzo con l’Ecomuseo del Granito e la consulenza di Lorenza Giacardi, autrice di uno studio sullo scultore, il sostegno della Fondazione Comunitaria VCO, nell’ambito della rassegna La pietra racconta 2022 e la collaborazione del Museo del Paesaggio e della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano.

Giovan Battista Tedeschi, scultore (Albo 1883-Pallanza 1944) era un artista che, originario di Albo, decise di  ampliare i sue orizzonti studiando a Milano, dove aprì un atelier ed esercitò la sua arte a livello professionale, raggiungendo il successo in tutta la penisole.

Tre furono gli ambiti in cui ha lasciato significative tracce, il primo fu quello dei monumenti celebrativi, con particolare riguardo ai monumenti ai Caduti, ma non solo, realizzati in marmo, granito e bronzo, come quelli ai Caduti di Mergozzo, Ornavasso, Quarna Sopra, Pella, Lodi, Torre d’Arese in provincia di Pavia e Crevalcore  in provincia  di Bologna, realizzati tra il 1919 e il 1924, il secondo è quello dei monumenti funerari, di cui una trentina presenti nel Cimitero Monumentale di Milano, e inoltre alcuni dei suoi monumenti funerari, per lo più in marmo rosa, sono nei cimiteri di Pallanza, Albo, Gravellona Toce, Omegna, Arona e Premosello Chiovenda, e l’ultimo è la piccola scultura in bronzo, destinata alla vendita, nella quale si distinse con ritratti infantili e scene di genere, tra ballerine, figure allegoriche, scene di quotidianità e  ritratti.

La mostra propone una selezione delle sue opere in marmo e bronzo, concesse dagli eredi e dal Museo del Paesaggio, dove nel 1922 tenne una personale, affiancate da pannelli alle pareti che offrono una panoramica del suo lavoro, documentando anche i monumenti civili e funerari.

Si toccherà inoltre l’aspetto del lavoro di Tedeschi per la Veneranda Fabbrica del Duomo, infatti collaborò con il Pogliaghi alla realizzazione dell’architrave in marmo del portale del Duomo inaugurato nel 1908, e nel 1939 realizzò, in marmo di Candoglia, una statua di San Biagio, tuttora visibile nella chiesa milanese.

Orari: Giugno: sab-dom 15-18;

Luglio-agosto: mar-dom 15-18;

Settembre-ottobre: sab-dom 15-18