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Sono tanti gli ospiti, fino al 10 agosto, per la terza edizione dei salotti en plein air di La Terrazza della Dolce Vita, ideati da Simona Ventura e Giovanni Terzi ed ospitati nel giardino del Grand Hotel di Rimini,  come  Edoardo Bennato, Cristiano Malgioglio, Paul Young, Al Bano, Mario Lavezzi, Giovanni Caccamo, Saturnino, Alessandro Cecchi Paone, Giampiero Mughini, Marcello Veneziani, Alessandro Politi, Barbara De Rossi, Enzo De Caro, i Ministri Mariastella Gelmini e Massimo Garavaglia, Nancy Pelosi, il senatore USA Paul Strauss e la scrittrice e attivista americana Kerry Kennedy, e il campione di nuoto ai giochi paraolimpici di Tokyo 2020, Antonio Fantin.

Al centro delle interviste con gli ospiti, il Paese che lasceremo ai giovani, tra Green Economy, digitalizzazione, investimenti strutturali e tanto altro, previsti  dalle 18.15 al Grand Hotel, dove non mancheranno aneddoti e ricordi legati alla carriera dei personaggi ospiti.

Previsti anche alcuni appuntamenti “Terrazza Off”, con il concerto di Al Bano e quello di Edoardo Bennato a Piazzale Fellini il 1 e 2 agosto,  il dj set di Saturnino alla spiaggia del Grand Hotel del 10 agosto e le sedute mattutine di hot yoga e bikram yoga con istruttore alla spiaggia del Grand Hotel dal 4 all’7 agosto, tutto ad ingresso/partecipazione gratuita.

L’edificazione del Grand Hotel di Rimini, su progetto del celebre architetto sudamericano Paolo Somazzi, iniziò nel 1904, con il finanziamento della Società Milanese Alberghi, Ristoranti e Affini, che agli inizi del Novecento diede una svolta al concetto di vacanza a Rimini, trasformandola in una delle più belle spiagge Europee.

Il Grand Hotel fu inaugurato il 3 luglio 1908, e ben presto, con la sue duecento camere, gli ampi terrazze, i giardini esotici, le sale sfarzose e la facciata rosa in stile Liberty, diventò  la meta preferita delle vacanze estive delle più celebri personalità dell’alta società italiane ed europee.

Nel 1910 il Grand Hotel diventò di proprietà della Società Anonima Bagni Di Rimini, che vi fece  costruire una nuova lussuosa sala da pranzo e una terrazza con vista sul mare.

Per anni l’hotel fu diretto dal sig. Damesin, sopranominato Il re degli albergatori dal Corriere Rimini Balneare. In questi anni il Grand Hotel diventò famoso per i banchetti e le cene a lume di candela.

Il 14 luglio del 1920, un grave incendio distrusse le due cupole ornamentali che ornavano il tetto. Dopo che furono eseguite le riparazioni e l’hotel venne riaperto al pubblico, le cupole non furono più ripristinate.

Nel 1931 l’hotel passo al Comitato Turistico di Rimini, che restaurò e guidò la struttura fino allo scoppio della guerra.

Durante  la guerra il Grand Hotel fu gravemente danneggiato e nel 1953 fu ceduto dal Consiglio Cittadino al Sig. Duranti, che avviò i lavori di ricostruzione.

In seguito nel 1963 l’hotel fu venduto alla famiglia Arpesella per un milione di dollari e il Grand Hotel divenne una struttura di alta qualità aperta tutto l’anno.

Nel luglio 1999  l’albergo ottenne la certificazione di qualità ISO 9002.

Dopo una lunga serie di passaggi di proprietà, il 17 Dicembre del 2007 il Grand Hotel Rimini diventa parte del Gruppo Select Hotels di proprietà di Antonio Batani.

Tra le figure più in vista che hanno soggiornato presso il Grand Hotel di Rimini vi sono stati quasi tutti i personaggi della politica di oggi e di ieri nonché molti altri membri dell’alta società italiana ed internazionale, come il Duca degli Abruzzi, il Re Faruk, Lydia Borrelli, Geraldine Farrar, Enrico Caruso, Guglielmo Marconi, Pietro Mascagni,  Sandro Pertini, Lady Diana Spencer , Gorbaciov e la moglie Raissa, George Bush…

Il Grand Hotel di Rimini è tuttora la meta preferita di molte celebrità internazionali, che contribuiscono a mantenere quell’alone  di leggenda che avvolge il Grand Hotel di Rimini.

Le feste sfarzose sulle sue terrazze sono entrate nei sogni di quei giovani riminesi che le hanno poi consacrate, rendendo il Grand Hotel di Rimini celebre nel mondo, grazie anche a un servizio di qualità e iniziative di grande interesse.

Il Grand Hotel di Rimini ha ispirato fantasie e sogni in molti riminesi, che ancora oggi gli sono molto legati, come nel caso di Federico Fellini, che nel suo film Amarcord del 1973 ha concretizzato i sogni e i miti del hotel per tutto il mondo.