Sagra del Peperone Frassineto Po programma

Da giovedì 25 a domenica 28 agosto Frassineto Po  proporrà la 49esima edizione della Sagra del Peperone, per quattro giorni di festa e appuntamenti  

Domenica 28 agosto dalle 10.30 alle 20 sarà da non perdere San Satiro Agri Food, fiera eno-gastronomica per riscoprire i prodotti della terra e i valori artigiani, alle 17.30 è previsto lo storico rovesciamento della polenta.

Non mancherà l‘intrattenimento musicale ad accompagnare la festa, si partirà giovedì 25 con gli Asilo Republic, venerdì 26 è il turno degli Explosion, sabato 27 Franco Bagutti Band e domenica 28 Giuliano i Baroni.

Il nome di Frassineto Po è attestato, sin dal X secolo, con le forme di Fraxinetus, “Fraxenetus”, Fraxanetus” e “Frassianetus, che indica un luogo piantato, dove determinati alberi crescono in abbondanza.

Le sue origini risalgono al periodo medievale e appartenne all’episcopato di Vercelli, come è attestato da due documenti, del 999 e del 1207, firmati dagli imperatori Ottone III e Corrado I, che ne confermano il possesso ai vescovi.

In seguito venne contemporaneamente ceduta in feudo alla famiglia dei Rossi e a quella dei Cane di Casale.

Un diploma di Enrico VI del 1187 mostra che il monastero di Rivalta ebbe possedimenti nella zona. Nel 1335 arrivarono i marchesi del Monferrato, a cui l’imperatore Carlo IV assegnò i territori di Frassineto.

Circa quarant’anni più tardi questi possedimenti entrarono a far parte del dominio milanese di Galeazzo Visconti, mentre nel 1446 furono i Gonzaga di Mantova a diventare signori del borgo.

I secoli furono i  testimoni del suo passaggio, con titolo comitale, a varie famiglie locali, tra cui quella degli Ardizi, dei Natta Callori e dei Mosso Pallavicino di Morano.

Nel 1859 le sponde del Po furono teatro del primo scontro della seconda guerra di indipendenza combattuta fra austriaci e piemontesi.

Le vestigia del passato di Frassineto Po sono di notevole interesse storico e architettonico, come la quattrocentesca parrocchiale di Sant’Ambrogio, fatta costruire dal marchese Bonifacio III del Monferrato e caratterizzata da una facciata neoclassica realizzata durante un’opera di ampliamento del 1820 che  presenta, al suo interno, un altare e un tabernacolo in legno scolpito dello scultore Ambrogio Volpi, vissuto nel XVII secolo, e due tele di Guglielmo Caccia.

Molto interessanti risultano anche una casa porticata e il palazzo dei duchi di Mantova, entrambi di origine seicentesca.