Dal 6 novembre al 15 gennaio 2023 torna la grande fiera delle bancarelle di Natale a San Gregorio Armeno, parte della storia della via dei presepi di Napoli, amatissima in tutto il mondo.
Ci sarà l’installazione di gazebo uniformi di colore rosso pompeiano per tutti i 46 artigiani e l’inaugurazione si terrà in piazza San Gaetano, con la presenza delle istituzioni.
A tutto questo si aggiunge anche il tradizionale percorso pedonale, con il senso unico a scendere, per evitare affollamenti lungo la strada.
Via San Gregorio Armeno, nel Centro Storico di Napoli, è la strada dei presepi, meta di centinaia di turisti rapiti dal fascino senza tempo delle botteghe dei maestri di quest’arte.
La strada prende il nome dal complesso religioso dedicato a San Gregorio Armeno, un gioiello dell’architettura barocca napoletana, composto dalla chiesa, dal convento e da un chiostro, considerato tra i più belli di tutta la città, in cui, tra profumate aiuole di agrumi, c’è una grande fontana di marmo con le statue settecentesche di Cristo e la Samaritana.
Conosciuta anche come via San Liguoro, la strada è composta da un intreccio di vicoli che si intersecano ad angolo retto, così nello schema a scacchiera ideato dall’architetto Ippodamo da Mileto e poi esportato nelle colonie della Magna Grecia e che collega perpendicolarmente i due Decumani principali, quello maggiore, oggi la via dei Tribunali, e quello inferiore, noto come Spaccanapoli.
Nel corso del XV secolo, la viuzza ebbe il nome di Strada Nostriana dal vescovo di Napoli, Nostriano, che qui fondò il primo ospedale per i poveri ammalati.
Fu solo più tardi che iniziò ad essere identificata con il nome del vescovo di Armenia a cui, nel 1205, era stata dedicata una chiesetta fondata da un gruppo di monache basiliane.
La struttura, nel corso dei secoli, fu ristrutturata diverse volte dal 1572, dopo il Concilio di Trento e ssul cavalcavia che unisce i due versanti della strada venne innalzato il campanile che oggi rappresenta uno degli scorci più caratteristici del Centro Antico di Napoli.
Giunti quasi all’incrocio con via San Biagio dei Librai, sulla sinistra della via si nota un’altra chiesa, quella di San Gennaro all’Olmo, dove il filosofo Giambattista Vico fu battezzato e sull’altro lato della strada si trova quella che viene considerata la domus Ianuaria, cioè la casa natale di San Gennaro.
Secondo le leggende la presenza dei maestri artigiani in questa viuzza sarebbe dovuta all’esistenza, durante l’impero romano, di un antico tempio dedicato alla dea Cerere alla quale i cittadini erano soliti offrire, come ex voto, delle piccole statuine di terracotta che venivano fabbricate direttamente lì, nelle botteghe della zona.
La nascita del presepe napoletano è risale alla fine del Settecento, ma molti credono che gli antichi artisti siano semplicemente passati dalla fabbricazione delle statuine a quella dei pastori, ideando uno dei simboli del Natale nel mondo.