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Storica compagna di Gesù Bambino nel presepe, la pecora è uno degli animali più diffusi in Italia e nel mondo, dalla storia molto antica…

Infatti la pecora domestica, il cui allevamento pare fosse stato iniziato in India in epoca preistorica, ha avuto origine da forme del Pleistocene e da progenitori selvatici ancora esistenti, quali l’àrgali, l’urial, ritenuto il progenitore più probabile,  e il muflone europeo.

Il suo aspetto fisico è di un corpo generalmente tozzo con gambe sottili e  l’altezza varia fra 70 e 130 cm con come caratteristica comune alle varie razze è il muso, che visto di profilo è più o meno convesso con fronte piana.

Le corna possono essere presenti in entrambi i sessi della pecora oppure possono mancare del tutto, hanno sezione triangolare e forma diversa, mentre le orecchie possono essere dritte o pendenti, piccole o grandi, di fogge diverse, così come la coda generalmente breve, che viene di solito recisa per motivi igienici.

Il mantello è formato da peli sottili, increspati e da altri più lunghi, duri e rigidi che insieme formano la lana utilizzata per l’industria tessile, mentre il colore è generalmente bianco.

Oggi le pecore, dette collettivamente ovini, vengono allevate solitamente allo stato brado e in grosse greggi transumanti, utilizzando pascoli montani nei mesi estivi e pascoli di pianura dall’autunno inoltrato alla primavera.

Mentre nei Paesi europei ed extraeuropei l’allevamento si basa sulla produzione di animali soprattutto da lana o da carne, in Italia, dove si è avuta una forte diminuzione del patrimonio ovino, ci si orienta verso razze a triplice attitudine, in giusto equilibrio o con prevalenza di una sulle altre due.

Dal punto di vista zootecnico le razze ovine italiane si possono suddividere in razze a duplice attitudine (carne e lana: gigante bergamasca, varesina); a triplice attitudine (sopravissana, pagliarola); a triplice attitudine con prevalente produzione di lana (gentile di Puglia, biellese); a triplice attitudine con prevalente produzione di latte (moscia leccese, sarda).

Invece le razze straniere di maggiore interesse sono la merino, l’Île-de-France, le razze inglesi delle dune (Dorset-down, Suffolk-down) allevate sia per la carne sia per la lana dato che la pelle di pecora, con il suo caratteristico vello, ha rappresentato uno dei primi indumenti dell’uomo ed è ancora utilizzata in alcuni capi di abbigliamento rustico, specie per i pastori.