La disinformazione non viaggia solo sui social media e la prova è che ci sono false credenze senza fondamento trasmesse di generazione in generazione, le cui radici affondano in un lontano passato, ben prima che la rete entrasse a far parte della nostra quotidianità.
Tra queste antiche “fake news” c’è l’idea che i bambini crescano di più quando hanno la febbre. Non esiste nessuna prova scientifica che confermi questo dato.
Anzi, a dire il vero, non abbiamo trovato neppure uno studio che abbia cercato le prove di questa affermazione, nemmeno per smentirla. Per questo, in via del tutto straordinaria, non troverete in questa scheda la solita ricca bibliografia con cui sempre diamo conto delle nostre affermazioni.
In questo caso non ci resta che affidarci al parere di un pediatra stimato e di grande esperienza come Sergio Conti Nibali, già direttore della rivista Uppa. Con lui proveremo a capire come può essersi diffusa questa idea e se può avere un fondo di verità.
“La febbre non fa crescere di statura i bambini” ci conferma il pediatra, “né sappiamo come si sia consolidata questa idea. La statura di un piccolo aumenta per effetto di una complessa stimolazione ormonale a partire dalle cosiddette cartilagini di accrescimento.
Questi dischi cartilaginei all’estremità delle ossa lunghe degli arti via via crescono e si ossificano, in un processo lento e graduale che certamente può avere accelerazioni improvvise, ma non riguarda i bambini che si ammalano più di quelli sani. Anzi, maggiore è il benessere, maggiore in genere è la crescita del piccolo”.
Perché una credenza abbia successo occorre che sia corredata di una spiegazione in qualche modo plausibile, spesso apparentemente rivestita di contenuti scientifici. E ciò si verifica anche in questo caso.
Qualcuno per esempio chiama in causa il metabolismo accelerato associato alla febbre. Per ogni grado di rialzo della temperatura corporea infatti il dispendio calorico dell’organismo aumenta di circa il 10% rispetto al livello basale. “Ma questo non influisce in nessun modo sulle cartilagini di accrescimento” puntualizza Conti Nibali.