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Una delle figure fondamentali della letteratura francese del Novecento….

Sidonie-Gabrielle Colette nacque a Saint-Sauveur en Puisaye il 28 gennaio 1873, dal capitano a riposo Jules-Joseph Colette e Adèle-Eugénie-Sidonie Landoy, detta Sido, donna molto intelligente e sagace, che non aveva pura di disturbare il parroco di Saint-Sauveur con il suo cane o nel leggere un libro di Corneille nascosto nel messale.

La famiglia della scrittrice comprendeva la sorellastra di primo letto, Juliet ( 1860-1908),  un fratellastro, Achille (1863-1913) e un fratello naturale, Leopoldo (1866-1940)e  viveva nella campagna della Borgogna, la piccola Garielle fu molto amata dai suoi genitori.

Gabrielle cominciò giovanissima a leggere i classici e a prendere lezioni di francese da suo padre,  grande lettore, ma Sido amava il lusso, per cui la famiglia dovette affrontare seri problemi finanziari e lasciare Saint-Sauveur per stabilirsi, nel novembre 1891, a Châtillon-sur-Loing, in una casa più piccola.

A venti anni Gabrielle incontrò Henri Gauthier Villars, detto Willy, un dongiovanni della Belle Epoque parigina, che aveva quattordici anni più di lei, si sposarono il 15 maggio 1893.

Willy introdusse la moglie nella Parigi mondana, che sorprendeva Colette, essendo molto giovane ed abituata a vivere nella tranquilla campagna borgognese.

Figura molto in vista nell’ambiente artistico parigino, Willy amava essere al centro dell’attenzione, provocare e scandalizzare ed. essendo editore, pubblicitario, giornalista di satira di costume e critico musicale, veniva avvicinato da molti aspiranti scrittori di romanzi in cerca di editore.

Fu così che chiese alla moglie di scrivere per lui un romanzo sul genere di “Le petit Chose” di Alphonse Daudet, che al tempo andava di moda.

Nacque così, nel 1900, Claudine à l’école, scritto da Colette e firmato da Willy, che fu un grande successo e ad esso seguì tutta la serie della protagonista Claudine: Claudine à Paris , Claudine en menage e Claudine s’en va.

Willy, abile pubblicitario, seppe trasformare Claudine in un marchio commerciale che poi mise in vendita, ad uso di fabbricanti di oggetti vari o trasposizioni teatrali, per cabaret e caffè-concerto.

La coppia Willy – Colette cominciò però presto a sfaldarsi, per i continui tradimenti di lui, cui lei rispondeva con amori saffici, che il marito non riteneva dei veri tradimenti.

La goccia che fece traboccare il vaso nella coppia fu il fatto che Georgie Raoul-Duval, affascinante moglie di un miliardario americano con cui Colette aveva stretto una relazione intima, in realtà aveva una relazione in contemporanea anche con suo marito e nel 1906 i due si lasciarono. Colette strinse amicizia con Mathilde de Morny detta Missy, marchesa di Belbeuf, più anziana di lei di dieci anni, che prediligeva abiti e atteggiamenti maschili.

Questo periodo ispirò Colette nello scrivere La Vagabonde, pubblicato nel 1910 e L’Envers du music-hall, del 1913.

Intanto  Colette aveva iniziato nel 1906 una carriera nei music-hall, dove mimava donne orientali in abiti leggeri al Marigny, al Moulin Rouge, al Bataclan e in altre città di provincia.

Dopo il divorzio dal marito, nel 1910,  Colette fu ammessa alla Société des Auteurs e questo fu il primo passo per intraprendere una serie di azioni legali contro l’ex, che le permisero di inserire il suo nome nella serie Claudine, ottenendo una percentuale sulle vendite, oltre che i diritti dei due romanzi Minne, anch’essi pubblicati a nome del marito, che vennero fusi in un unico romanzo, pubblicato con il titolo L’ingénue libertine ed iniziò in questo periodo anche le sue collaborazioni giornalistiche con il Paris-Journal e Le Matin,

Nel 1912 morì Sido e due mesi dopo, il 19 dicembre 1912, Colette si sposò, incinta,  con Henry de Jouvenel, co-direttore del giornale Le matin.

Il 3 luglio 1913 nacque una bambina, che i genitori chiamarono  Colette Renée, detta affettuosamente Bel-Gazou  (Bel Cinguettio), che fu però presto affidata ad una governante inglese e allevata in campagna, a Castel-Novel, lontana dalla madre, la quale si manteneva in contatto con la figlia per corrispondenza.

Con lo scoppio della prima guerra mondiale, Colette andò  a trovare il marito al fronte, a Verdun, per dargli le provviste e scrivere dei reportage che la portarono anche in Italia, dove conobbe D’Annunzio.

Nel 1919 uscì Mitsou  (Mitsou ou Comment l’ésprit vient aux filles) apprezzato anche da Marcel Proust e Henry de Jouvenel riprese il suo lavoro di direttore a Le Matin, dove Colette venne nominata caporedattore della sezione letteraria e di critica teatrale.

Poco dopo, Colette iniziò una storia con il figlio di primo letto del marito, che aveva allora sedici anni, Bertrand, che durò cinque anni e si consumò in viaggi e in incontri clandestini in un piccolo appartamento preso in affitto.

Nel 1920, ispirato a questa storia, fu  pubblicato a puntate il romanzo Chéri, che suscitò scandalo, anche se fu apprezzato da André Gide e nello stesso anno Colette venne insignita della Legion d’onore, con il grado di Cavaliere.

I suoi maggiori successi seguirono due filoni: quello che narrava la vita della giovane generazione del dopoguerra (Chéri, 1920 e La Fin de Chéri, 1926​​ e Le Blé en herbe 1923) e il secondo guardava invece al passato, descrivendo la campagna della sua infanzia, lontano dai piaceri e dalle disillusioni delle relazioni amorose (La Maison de Claudine, 1922 e Sido, 1930).

Nel 1923 uscì a puntate su Le Matin  Il grano in erba (Le blé en herbe), la cui pubblicazione venne interrotta per scandalo dopo quattordici puntate, mentre Colette e il marito iniziarono le trattative per il divorzio.

L’anno successivo Colette abbandonò il giornale del marito e cominciò a scrivere per Le Figaro, vivendo dei proventi da giornalista e continuando a pubblicare altri libri (La Femme cachée e Aventures quotidiennes).

Nel 1925 la scrittrice portò in tournée la commedia Chéri e, a Montecarlo, conobbe Maurice Goudeket, un commerciante di perle di origine ebrea, che divenne il suo terzo marito

La scrittrice nel 1928 venne promossa al grado di Ufficiale della Legion d’onore e Colette si dedicò anche alla pubblicità in versi per le Pellicce Max, cui seguì un testo per la Fiera del Bianco di un grande magazzino e nel 1933, per le macchine Ford e concesse l’impiego del suo volto e del suo nome per la pubblicità delle sigarette Lucky Strike.

Nel 1931 morì l’ex marito Willy e Colette si fece notare per la sua assenza ai funerali, poi la scrittore aprì un istituto di bellezza nel quale distribuiva consigli di make-up e di bellezza alle ricche donne parigine, che truccava personalmente.

Colette nel 1933 collaborò ad una sceneggiatura per il cinema, divenne critico teatrale per Le Journal, e pubblicò La gatta (La chatte).

Nel 1936 la scrittrice divenne Commendatore della Legion d’onore e venne ufficialmente eletta membro dell’Académie royale belge de langue et de littérature françaises.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale collaborò per Radio Paris-Mondial, assieme al marito. Nel 1945 Colette fu eletta membro dell’Académie Goncourt, seconda donna dopo la scrittrice Judith Gautier.

Colette nel 1948 divenne Presidente dell’Académie Goncourt e pubblicò Le fanal bleu e il suo ultimo libro, En pays connu, una raccolta di scritti.

Nel 1951, tornata a Montecarlo in cerca di cure, notò all’Hôtel de Paris una giovane attrice, Audrey Hepburn, e la scelse personalmente per interpretare la commedia Gigi, l’ultimo dei capolavori di Colette.

Mentre le sue condizioni di salute peggioravano, nel 1953 Colette ricevette altri tributi e onorificenze, quali la medaglia della Città di Parigi, l’elezione a membro onorario del National Institute of Art and Letters di New York, e il grado di Grand’Ufficiale della Legion d’onore.

Il 3 agosto 1954, circondata dai suoi gatti, nel bellissimo appartamento del Palais Royal, Colette morì.

La Chiesa cattolica, che non aveva mai apprezzato i suoi romanzi e il suo stile di vita, rifiutò i funerali religiosi, ma Colette, prima donna in Francia, ricevette le esequie di stato nella corte d’onore del Palais-Royal ed è sepolta nel cimitero di Père Lachaise.