carnevale 18 febbraio 2023

Per il Carnevale a Novara ci sarà il grande ritorno della tradizionale sfilata per le vie del centro storico con Re Biscottino e la Regina Cuneta.

Sabato 18 febbraio è previsto il ritrovo alle 14 sull’Allea, con partenza della sfilata alle 15, e alle 16.30 l’arrivo in piazza Duomo con la consegna della chiavi della città da parte del sindaco e consegna dei premi Enrico Tacchini e Un raggio di speranza da Sandro Berutti.

Re Biscottino nacque nel 1872 e fu subito incoronato simbolo della città  di Novara, ribattezzata poi come Biscottinopoli in onore dei celebri biscotti, prodotti per la prima volta nel XVI secolo da alcune monache, che nel silenzio dei monasteri avrebbero inventato la ricetta di un biscotto che avrebbe dato rinomanza al capoluogo novarese.

Il dolce veniva donato ad anziani e ammalati e nell’,Ottocento con l’arrivo di Napoleone, le suore furono costrette a modificare le loro abitudini di vita e alcune di loro trovarono accoglienza presso le famiglie della città, dove diffusero le loro conoscenze culinarie.

Fu così che il prodotto venne messi in commercio con un successo strepitoso e, col passare del tempo, Novara iniziò ad godere il benessere economico e,   fu creata la maschera di Re Biscottino I.

Nel 1885 debuttò, al fianco di Re Biscottino, la Regina Cunëta o Cunetta, il cui nome deriva dal latino “cuniculum” cioè “canale”.

La Cunetta fu l’opera idraulica più importante realizzata in epoca moderna a Novara, che  servì a convogliare i rigagnoli di pioggia e ad incanalare le acque di scolo, terminato nel 1738 dai Savoia. Grazie alla Cunetta l’aria della città divenne più salubre, diminuirono le epidemie e la qualità della vita migliorò.

Se Re Biscottino nacque per rappresentare il benessere economico, la Regina Cunetta divenne l’icona della salute.

Il primo ad interpretare la figura di Re Biscottino fu il signor  Serazzi nel 1872, seguito nel 1885 dall’abate don Luigi Prina, affiancato per la prima volta dalla Regina Cunetta.

Nel 1903 viene nominato Arturo Merati, poi vestono i panni del re il marchese Giulio Tornielli, il pittore Rinaldo Lampugnani e il figlio Achille Lampugnani, chirurgo di fama mondiale.

La maschera dopo la Seconda Guerra Mondiale nel 1953 fu interpretata dal giornalista e attore Cesare Tamagni, poi nel 1955 da Eugenio Pistone, organizzatore di manifestazioni sportive, fino a Giulio Genocchio nel 1956, avvocato e poeta dialettale.

Tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta il Carnevale novarese perse importanza, per risollevarsi nel 1981 con la figura di Enrico “Ricu” Tacchini, che riportò in auge le antiche tradizioni, coinvolgendo i novaresi.

Dopo vent’anni, nel 2002, lo scettro di Re Biscottino  passò a Sandro Berutti, affiancato da Giusy Sardo nei panni della Cüneta.

Nel 2017, a seguito di problemi di salute, Berutti abdicò a favore di Renato Sardo, il suo più stretto collaboratore.