Lo scienziato che cambiò per sempre l’astronomia nel Cinquecento….
Nicolaus Copernico nacque in Polonia, a Thorn, il 19 febbraio 1473 e, dopo la morte del padre, fu cresciuto dal fratello della madre, in seguito venne nominato canonico della cittadina di Frauenborg proprio grazie allo zio, vescovo della Chiesa Cattolica.
Il giovane Copernico si dedicò agli studi più disparati, fu medico, teologo, giurista, diplomatico, economista.
Nel 1491 s’ iscrisse all’Università di Cracovia, dal 1501 studiò medicina a Padova e nel 1503 si specializzò in diritto canonico a Ferrara, poi a Bologna si interessò alla geografia e all’astronomia sotto la guida del professor Domenico Maria da Novara, di cui divenne assistente e collaboratore.
Dopo il suo ritorno in Polonia, Nicolaus fu segretario e medico dello zio fino alla sua morte, avvenuta nel 1512, poi si dedicò alle ricerche in campo astronomico, anche stimolato dalla richiesta di Paolo di Middelburg vescovo di Fossombrone, che in occasione del quinto Concilio Laterarnense discusse la riforma del calendario.
Basandosi su osservazioni effettuate a occhio nudo, dal 1515 Copernico iniziò ad esporre la sua teoria eliocentrica, che poneva cioè il Sole al centro dell’Universo e ne delineò sommariamente i principi in un breve trattato, noto come Commentariolus.
Il modello proposto da Copernico poneva il Sole al centro dell’Universo e prevedeva la rotazione intorno ad esso dei 6 i pianeti allora conosciuti ovvero, in ordine di distanza crescente, Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove e Saturno.
Il movimento di rotazione della Terra su se stessa in senso antiorario permetteva la rotazione della sfera celeste in verso orario e, relativamente ai moti del Sole, dei pianeti e delle stelle, s’iniziò infatti a parlare di moti apparenti poiché derivanti dal moto della Terra.
L’esposizione completa e dettagliata della teoria copernicana avvenne in De revolutionibus orbium coelestium (Sulle rivoluzioni delle sfere celesti), pubblicata nel 1543, anno della sua stessa morte, avvenuta il 24 maggio.
Il modello copernicano, con il sistema di riferimento celeste spostato dalla Terra al Sole, non trovò pieno consenso.
Nel 1616 la Chiesa cattolica condannò l’opera di Copernico in quanto ritenuta contraria alle Sacre Scritture che ponevano l’uomo al centro del piano divino e quindi la Terra al centro dell’Universo.
La teoria proposta da Copernico fu sostenuta negli anni successivi, oltre che dagli studi di Galileo Galilei, anche dalle leggi formulate da Giovanni Keplero sulla base delle osservazioni condotte da Brahe e trovò infine piena accettazione nel 1687, con la pubblicazione del Philosophiae naturalis principia mathematica di Newton che rivelò come le leggi di Keplero, dedotte dall’osservazione, fossero casi particolari della legge di gravitazione universale, che racconta l’interazione tra tutti i corpi.