web3 golgotha master of the prodigal son pd jpg

Uno dei luoghi simbolo della fede nel mondo…

I Vangeli raccontano che i Romani  presero Gesù e lo condussero al luogo del Golgota, luogo del Cranio, dove lo crocifissero con altri due condannati, uno a ciascun lato,  il colle si trovava vicino alla città, cioè  fuori dalla cinta muraria.

Dove fu crocifisso Gesù si trovava un orto, con un sepolcro nuovo e, poiché era la Parasceve dei giudei ed era vicino, il Figlio di Dio venne deposto in quel luogo.

Le ricerche archeologiche hanno trovato altre tombe della stessa epoca vicino al Calvario, alle quali si può accedere dalla basilica, un fatto che conferma come si trovasse fuori da Gerusalemme, poiché la legge giudaica proibiva la sepoltura all’interno delle mura.

Alcuni studiosi hanno identificato la zona con una cava abbandonata, della quale il Golgota sarebbe stato il punto più alto, come sostengono varie testimonianze, che descrivono un terreno roccioso, con numerosi frammenti di pietra.

I cristiani di Gerusalemme conservarono la memoria del luogo e nel 135, dopo aver soffocato la seconda ribellione dei giudei contro Roma, l’imperatore Adriano ordinò che la città santa fosse rasa al suolo, e sopra ne costruì una nuova, con il nome di Aelia Capitolina.

L’area del Calvario e del Santo Sepolcro, inclusa nella nuova superficie urbana, venne ricoperta con un terrapieno, e lì si innalzò un tempio come raccontò San Gerolamo nel 395 “Dai tempi di Adriano fino all’impero di Costantino, per centottanta anni, nel luogo della resurrezione si dava culto a una statua di Giove, e sulla roccia della croce a una immagine di marmo di Venere, posta lì dai pagani. Senza dubbio gli autori della persecuzione si immaginavano che, se avessero contaminato i luoghi sacri per mezzo degli idoli, ci avrebbero tolto la fede nella resurrezione e nella croce”

Ma la costruzione che nascose il Golgota alla venerazione cristiana contribuì a conservarlo fino al IV secolo infatti,  nel 325, il vescovo di Gerusalemme Macario chiese e ottenne il permesso di Costantino per demolire i templi innalzati sui Luoghi Santi.

Sopra il Sepolcro di Gesù e il Calvario, una volta scoperti, si progettò un grande complesso e, come disse in una lettera l’imperatore al vescovo “Conviene pertanto che la tua prudenza disponga e preveda tutto il necessario, in modo che non solo si realizzi una basilica migliore di qualsiasi altra, ma che anche tutto il resto sia tale che tutti i monumenti più belli di tutte le città siano superati da questo edificio”

Grazie alle fonti e agli scavi archeologici del XX secolo si sa che il complesso era costituito di tre parti, che erano un mausoleo circolare con il sepolcro al centro, chiamato Anastasis,  un cortile quadrangolare con portici su tre dei quattro lati, dove si vedeva il Calvario,  e una basilica per celebrare l’Eucaristia, con cinque navate e un atrio.

Di questo monumento oggi resta molto poco, infatti fu  danneggiato dai persiani nel 614 e restaurato dal monaco Modesto,  ma subì terremoti e incendi fino a quando fu distrutto nel 1009 per ordine del sultano El-Hakim, mentre l’attuale complesso deriva dai restauri dell’imperatore bizantino Costantino Monomaco del XI secolo, all’opera dei crociati del XII secolo e ad altre trasformazioni posteriori.