museo del ciclismo del ghisallo 194041

Il Santuario della Madonna del Ghisallo e il Museo del Ciclismo, nel comune di Magreglio in provincia di Como, si trovano su di  un colle da sempre amatissimo dai cicliste e teatro di competizioni famose, che permette di godersi uno splendido panorama sul Lago di Como.

Se il colle Ghisallo collega la Valassina con la parte alta del Triangolo Lariano, nel punto di valico a quota 754 m slm si trova il Santuario della Madonna del Ghisallo.

Il nome del complesso, secondo la leggenda, deriva dal nobile Ghisallo,  che nel Medioevo fu assalito dai briganti e fece voto alla Madonna di costruire una chiesa.

Si può salire al Ghisallo da due versanti, ma il più conosciuto dai ciclisti è la strada che sale da Bellagio (versante nord) con la salita più impegnativa e  un tratto di circa 4 km di salita, seguito da circa 3 km in piano con brevi tratti di discesa, quindi ancora 1,5 km circa di salita fino al Santuario.

Quella che lega il ciclismo al Ghisallo è una storia complessa, dove si sono decise alcune delle competizioni più famose della storia del ciclismo, dal Giro d’Italia al Giro di Lombardia, dalla Coppa Agostoni alla Giornata della Bicicletta.

Per questo il Ghisallo è meta ogni anno degli sportivi che salgono fin qui anche per fare visita al Santuario, dove si conserva un dipinto della Beata Vergine Maria, proclamata Patrona dei Ciclisti dal 1949, con una bolla papale di Pio XII.

L’anno prima Papa Pacelli aveva benedetto a Roma la grande fiaccola di bronzo, poi collocata all’interno del Santuario e da allora moltissimi visitatori arrivano qui da tutto il mondo.

Nel 2000, in ricordo dell’evento del 1948, la Fondazione Museo del Ciclismo-Madonna del Ghisallo ha organizzato una staffetta con  alcuni grandi campioni del ciclismo che, dalla Madonna del Ghisallo,  sono arrivati in Vaticano per la consegna della fiaccola al Santo Padre Giovanni Paolo II.

Da allora nacque l’idea di realizzare un museo del ciclismo, sviluppando una nuova raccolta, curando la conservazione di cimeli, la ricerca scientifica e la divulgazione della storia di questo sport, che un fenomeno sociale di grande rilevanza in Italia, in Europa e nel mondo.

Il 31 maggio 2006 Papa Benedetto XVI diede in Vaticano la benedizione all’ultima pietra solennizzando l’atto finale della costruzione del museo.

La pietra, che si può vedere nel salone centrale della struttura museale, ha inciso il messaggio “Omnia Vincit Amor” (l’amore vince ogni cosa).

Le sezioni del museo sono sei, collezione storica dei trofei, cimeli e bici dei campioni; design e tecnologia della bicicletta da corsa; audiovisivi e raccolte testuali; Gazzetta dello sport-Giro d’Italia; “48 grandi”; mostre, eventi temporanei e didattica.

Vicino al santuario si trova il Monumento al Ciclista progettato e realizzato dallo scultore comasco Elio Ponti.