In provincia di Biella sorge Candelo, una cittadina dai profili medievali circondata dai vigneti.
Il suo borgo del Ricetto è unico nel suo genere, una struttura fortificata tardo-medievale che anticamente si pensava fornisse una protezione solida sulle cose più preziose della comunità, come i prodotti della terra, tra cui il gustoso vino.
Passeggiando tra le sue vie acciottolate e silenziose, riesce a regalare stupore ad ogni passo. Piazza Castello, ad esempio, è un angolo del borgo in cui svetta il Municipio risalente al 1819, in stile neoclassico. A colpire il visitatore è anche la piazzetta interna del Ricetto, pavimentata con pietre di forma tondeggiante prese dal vicino torrente Cervo.
Un grazioso angolo fronteggiato, tra le altre cose, dal maestoso Palazzo del Principe. Il Ricetto di Candelo, in realtà, non è solo un monumento, è anche un sistema dinamico aperto: manufatti architettonici, cantine vitivinicole, tesori storici e ambientali costituiscono un sistema integrato di realtà connesse.
Ciò vuol dire che vi è anche la possibilità di vivere esperienze che superano la semplice visione di un manufatto architettonico medievale, ancora oggi eccezionalmente conservato.
Il Ricetto, infatti, si definisce anche museale perché documenta la civiltà e il paesaggio della zona e, al contempo, si distingue dal museo come tutti li intendiamo perché è un vero e proprio sistema integrato, costituito da più più sale e cellule che sono unite tra loro in percorsi museali.
Al suo interno prende vita l’Ecomuseo candelese, un laboratorio tecnico–scientifico di testimonianze storiche e biodiversità che è anche guardiano e protettore del patrimonio storico–naturale del borgo.
Fuori le mura vale la pena fare una sosta presso la Chiesa di San Lorenzo, la cui zona circostante è una delle più antiche di tutto il paese. Si può ammirare, infatti, un insieme di edifici che sono costruiti l’uno sull’altro.
Mentre la struttura religiosa, dal canto suo, è un vero e proprio gioiello: vi sono conservate tantissime opere d’arte, anche se la più accattivante si trova dietro l’altare monumentale: una preziosa ancona lignea di grandiosa fattura, verniciata e dorata, raffigurante il martirio di San Lorenzo. Decisamene affascinante è anche la zona di San Giacomo dove, oltre alla piccola e omonima chiesa, si trova la Casa della Musica, ovvero la sede della banda comunale di Candelo.
Molto bella la Chiesa di San Pietro, un edificio massiccio e imponente. Poco distante ecco il Pilone, una specie di pilastro, un cippo che ospita una statua della Madonna. Facendo una camminata lungo le mura esterne, invece, si arriva fino alla Passeggiata degli Alpini.
Si tratta di un antico sentiero in mezzo alla natura che segue il percorso del Canale della Marches, che un tempo alimentava i campi e due antichi lavatoi del borgo.
Non molto distante, sempre lungo questa strada, è da qualche tempo sorto un laghetto per la pesca, uno specchio d’acqua che si rivela importante per lo svago, la pratica della pesca e per la didattica.
Infine la Baraggia, una strada a che conduce a Mottalciata, attraverso cui si arriva alla Riserva Naturale Orientata della Baraggia, chiamata anche savana biellese.
Il motivo è molto semplice: ha un aspetto che spesso ricorda i paesaggi africani, anche se sono le montagne a ritagliarsi un posto d’onore sullo sfondo. In questa zona, inoltre, prede vita il sito di Ysangarda, nel quale sorsero tra il XII e il XV secolo un villaggio e una serie di fortificazioni appartenute alla potente famiglia Vialardi.
Insomma, Candelo è un pullulare di meraviglie, e tutte altamente ben conservate.