Fino al 2 luglio 2023 il Mudec di Milano propone Rainbow, un progetto espositivo con una serie di diverse narrazioni legate all’arcobaleno, inteso come fenomeno naturale, culturale, spirituale e umano.
La mostra si apre con un’installazione site-specific che l’artista americano Cory Arcangel ha ideato appositamente per lo storico spazio dell’agorà, composta da una moquette con gradiente arcobaleno generato dalla computer-grafica che trasforma il fenomeno ottico da astrazione digitale a oggetto tangibile.
Entrando nelle sale espositive, un’esperienza totale è quella dell’opera di Laura Grisi (1939-2017): composta da un fascio di luce che viene rifratto da un prisma, in modo da assistere a un fenomeno fisico e allo stesso tempo miracoloso.
Si tratta di un prodigio antico, raffigurato anche dal Sacrificio di Noè dopo il diluvio di Sinibaldo Scorza (1589-1631), dove l’arcobaleno è visto come simbolo del perdono divino e promessa di una nuova vita.
Un’altra sezione della mostra, in collaborazione con il Museo di Storia Naturale di Milano, racconta il modo in cui gli animali percepiscono il colore, mettendo in dubbio la visione umana, e sul colore come sistema di comunicazione, che si può vedere non solo nel piumaggio variopinto degli uccelli, ma anche nelle tonalità accese del ragno australiano Maratus, filmato da Maria-Fernanda Cardoso.
Per esplorare la fisica dell’arcobaleno e i modi in cui gli artisti hanno indagato il fenomeno della rifrazione, ci sono antichi volumi scientifici, strumenti ottici dal Liceo “Sarpi” di Bergamo e un’opera di Amalia del Ponte, che è una variante dei suoi leggendari prismi creata proprio per la mostra.
Lo studio analitico di forme e fenomeni luminosi è narrato inoltre nelle opere di Giacomo Balla, Josef Albers, Frank Stella e Shῡsaku Arakawa, oltre allo studio dei diversi significati simbolici dell’arcobaleno attraverso pezzi delle collezioni del Mudec, che restituiscono la complessità della mitologia del serpente arcobaleno, diffusa dalle antiche culture del Sud America all’Asia, dall’Africa all’Australia.
Una riflessione critica sul tema dell’arcobaleno è condotta da Flavio Favelli, che dispone nella sua opera dei francobolli in sfumature dai toni dell’arcobaleno, ma si cela però una realtà controversa, dato cge i francobolli usati risalgono al trascorso coloniale dell’Italia.
L’esposizione è stata curata da Katya Inozemtseva con la collaborazione dei conservatori di Mudec, Arte Pubblica, Museo di Storia Naturale e Planetario.