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A Cannobio, sulle rive piemontesi del Lago Maggiore, fino al 18 giugno 2023 è da vedere presso Palazzo Parasi la mostra Verso la speranza, sull’arte di Trento Longaretti.

Trento Longaretti (Treviglio, 1916 – Bergamo, 2017) in 100 anni di vita ha creato una vastissima produzione per esaltare la bellezza e la grandezza dell’uomo e la sua capacità di riscatto e di salvezza, che a volte sconfina nell’astrazione, e ha praticato tutte le tecniche.

Dopo gli studi presso l’Accademia di Brera, sotto la mirabile guida di Aldo Carpi, l’artista prese parte alle campagne d’armi in Slovenia, Sicilia e Albania, espose più volte alla Biennale di Venezia,, alla Quadriennale di Roma nel 1952 e a numerose mostre internazionali.

Trento fu Professore e Direttore dell’Accademia Carrara dal 1953, succedendo ad Achille Funi, e dimettendosi nel 1978, per consacrarsi esclusivamente alla pittura.

Nel 2016, in occasione del suo centesimo compleanno, la città di Bergamo lo festeggiò con una serie di iniziative.

L’evento è organizzato in collaborazione con l’Associazione Longaretti di Bergamo, il cui Archivio ha ricevuto il prestigioso riconoscimento di interesse storico culturale e la Galleria B&B Arte di Canneto sull’Oglio, in provincia di Mantova, che si occupa del lavoro dell’artista da anni.

Questa personale è dedicata principalmente alla pittura con opere scelte che vanno a rappresentare la ricchezza e la fantasia dei temi e dei soggetti indagati dall’artista: viandanti, musici, vecchi ebrei, famiglie, gente del circo, madri, paesaggi, scene sacre, nature morte, oltre alla sua attenzione per i profughi del mondo, la diaspora di chi subisce un conflitto, la fame, l’emarginazione.

In esposizione ci sono alcune chicche, come i disegni della Sicilia, quando era pittore di guerra, un piatto in ceramica e alcuni vasi realizzate da detenute e dipinti dal maestro.

La mostra si iscrive nel quadro delle mostre pensate per valorizzare una storica costruzione risalente al XIII secolo adibita per tanti anni a luogo di giustizia e di governo come il Palazzo della Ragione, meglio conosciuto come Palazzo Parasi, accuratamente restaurato dall’Amministrazione Comunale, di concerto e sotto l’alta vigilanza della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della regione Piemonte.

Il Palazzo è un imponente edificio che sorge a ridosso della Torre Comunale del XII secolo, al piano terra è presente un portico coperto con volte a botte che conserva lapidi, stemmi e rilievi del XIV secolo e due tombe romane, mentre ai piani superiori sono state realizzate due aree destinate a spazio espositivo, una delle quali molto  interessante per il diretto contatto con le antiche capriate.