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Nei weekend di sabato 3 e 17 giugno, presso il Monastero Benedettino di Germagno, a 15 minuti da Omegna, nella zona che comprende il Lago d’Orta e Verbania, per la rassegna di eventi estivi di La Grotta di Babbo Natale ci sarà un’esperienza unica, in piccoli gruppi, adatta a tutta la famiglia.

I monaci guideranno i visitatori, adulti e bambini, alla scoperta dei propri laboratori, con quattro  attività-dimostrazioni, dal frutteto alla produzione della marmellata,  il miele e la smielatura, la produzione del sidro (dalla frutta al liquore) e l’aromatizzazione delle grappe e dei liquori.

E’ previsto anche un momento di incontro dedicato alle vita e la regola monastica e chi lo desidera potrà partecipare anche ai momenti di preghiera dei Monaci previsti alle 9:30,  12:45 e 15:00

Per ogni data sono previsti due turni, il primo turno dalle 10 alle 12:30 circa e il secondo turno dalle 14 alle 17 circa

Le attività si svolgeranno in piccoli gruppi all’interno dei laboratori di produzione del Monastero, con una propria bottega con i prodotti del complesso, con qualsiasi condizione meteo.

Chi lo desidera potrà prenotare autonomamente il pranzo convenzionato al Ristorante La Baita (Alpe Colla), a 500 metri dal Monastero e dove c’è anche il posteggio per i partecipanti all’evento.

Per il pranzo sono previsti due turni dalle 12: alle 13:30 circa per i prenotati del secondo turno di attività al Monastero e dalle 13:30 in avanti per i prenotati del primo turno di attività al Monastero. Il pranzo è facoltativo e va prenotato direttamente contattando il ristorante a motettamichele@gmail.com

Il Monastero dei santi Pietro e Paolo in Germagno è un priorato benedettino della Congregazione Sublacense-Cassinese fondato nel 1971, situato sulle pendici del monte Massone,  che si sporge sul lago d’Orta.

Oggi la comunità attualmente è formata da nove fratelli monaci cui si sono uniti sette fratelli e sorelle nel mondo, mentre nei pressi del Monastero vive una sorella che cerca di fare suo lo spirito monastico della comunità.

Pur fra le differenze che una vocazione originaria impone, il gruppo cerca di testimoniare una sola comunità, appassionata al bene di ciascuno dei suoi membri, che si trova impegnato a vivere secondo le prospettive che San Benedetto Da Norcia descrisse nel capitolo 72 della sua Regola.