05 40x60 Porpora 1994©LinaPallotta PECCI e1683272233873

Aperta fino ad ottobre presso il centro Pecci di Prato, la grande mostra Volevo vedermi negli occhi è la prima personale in un’istituzione pubblica italiana della fotografa Lina Pallotta, che ha lavorato a progetti fotografici con un’accentuata attenzione etica, riconoscendo al medium della foto un grande compito sociale.

Il Centro Pecci presenta una selezione delle fotografie del progetto Porpora, scattate a Porpora Marcasciano, che conobbe la Pallotta nella Napoli degli anni Settanta e le due donne ebbero fin da subìto un profondo legame.

Nel 1990 Pallotta iniziò a fotografare Porpora in  scene quotidiane che attraversano il personale, i contesti politici e di movimento, le geografie dei loro incontri tra l’East Village, Roma, Bologna e la campagna napoletana, con uno sguardo vicino e un tocco immediato.

Volevo vedermi negli occhi raccoglie un ritratto prolungato di un’amica, una compagna e una persona, dove immagini sfocate, scene contrastate in bianco/nero, momenti rapidi ed effimeri restituiscono il racconto e gli intrecci di tempi, luoghi e corpi.

A cura di Michele Bertolino e Elena Magini, la mostra è accompagnata dalla pubblicazione Porpora, edita da Nero, che raccoglie parte delle foto di Lina, un archivio visivo con un possibile percorso nella storia a partire dagli anni Settanta e alcuni saggi sul lavoro fotografico di Lina Pallotta.

Lina Pallotta, fotografa e docente italiana che vive tra Roma e New York, è nata a San Salvatore Telesino nel 1955, e alla fine degli anni Ottanta si è trasferita nella Grande Mela, dove si è diplomata in Fotogiornalismo e Documentario fotografico all’International Center of Photography.

Il suo obiettivo è legato ai movimenti underground, dalle sottoculture, dalle storie meno gridate, dagli aneliti di rivalsa, con una serie di progetti a lungo termine e un approccio personale sulla quotidianità in situazioni di marginalità, tematiche femminili, genere e identità.

Ha pubblicato per varie riviste nazionali e internazionali, lavorato per Impact Visuals Agency di New York e per l’Agenzia Grazia Neri di Milano, con lavori come Basta  – to Work and Die on the Mexican Border  del 1999, sulla vita delle lavoratrici messicane nelle fabbriche di frontiera e Porpora e Valerie, un reportage di vent’anni d’amore e amicizia tra due importanti figure dell’attivismo italiano.

Oggi Lina insegna presso la Scuola Romana di Fotografia, tiene workshop e conferenze in tutta Italia e a New York, anche presso l’International Center of Photography e l’Empire State College, ha fatto parte della giuria di numerosi premi fotografici ed è stata direttrice artistica di Gazebook: Sicily Photobook Festival 2017.