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L’estate alla National Gallery di Dublino presenta,  fino al 28 agosto, un’importante mostra di respiro internazionale dedicata alla figura della pittrice Lavinia Fontana, dove tra i momenti culminanti del percorso espositivo ci sono due opere dell’artista bolognese concesse in prestito dai Musei Civici di Imola.

Queste opere sono la celebre Madonna di Ponte Santo adorata da san Cassiano e san Pier Crisologo, firmata e datata 1584, e la Scena di sacrificio, anch’essa riferibile agli anni Ottanta del Cinquecento.

Oltre al prestito di questi due preziosi dipinti, il Comune di Imola è presente a Dublino anche con alcuni importanti documenti che verranno dati in prestito dalla Biblioteca comunale di Imola, che sono  particolarmente significativi per lo studio della pittrice e del clima culturale dell’epoca.

Tra questi ci sono il contratto di matrimonio fra Lavinia Fontana e Gian Paolo Zappi, attestante la sua attività di pittrice, e un fascicolo di ricordi famigliari di Gian Paolo Zappi, con riportati i nomi degli undici figli dei due sposi .

Il titolo della mostra irlandese, Lavinia Fontana: Trailblazer, Rule Breaker, che si può tradurre come Una pioniera che infrange le regole, allude al fondamentale ruolo di iniziatrice della giovane artista di un inedito fenomeno di affermazione della professione artistica al femminile, in un mondo che fino alla fine del Cinquecento era ancora pressoché dominato dagli uomini.

L’esposizione, curata da Aoife Brady, oltre che sui preziosi dipinti e documenti imolesi vede anche una serie prestigiosi prestiti di opere provenienti dai maggiori musei italiani e internazionali, tra i quali gli Uffizi, la Pinacoteca Nazionale di Bologna, la Galleria Spada di Roma, il British Museum, il Louvre, la Gemäldegalerie Alte Meister di Dresda e molti altri.

L’ampiezza del percorso espositivo e la qualità del progetto scientifico e delle opere scelte proposte la mostra come un evento di altissimo profilo e di forte attrattiva per i turisti e gli amanti della storia dell’arte, infatti si tratta della prima mostra monografica su Lavinia Fontana dagli anni Novanta, e molte tra le opere previste non sono mai state esposte prima d’ora in una mostra dedicata all’artista.