Il primo grande marchio di vendita online in Italia, creato da una donna forte e indipendente…
Postalmarket nacque nel 1959 da un’intuizione di Anna Bonomi Bolchini, nota tra i colleghi ed amici come “Sciura compro io”.
Immobiliarista e proprietaria di assicurazioni e banche, Bolchini comprò marchi del mondo della moda come Mira Lanza, Durban’s, Rimmel e Lysoform, poi capì che nelle città più piccole esistevano persone che avrebbero voluto comprare i capi alla moda, si trattava soltanto di raggiungerle.
Nel 1960 nacque il primo catalogo Postalmarket, con 10mila copie da diffondere nelle edicole, e centinaia di oggetti in vendita.
Postalmarket ebbe subito successo, il numero dei clienti aumentò di anno in anno, e il catalogo si arricchiva di prodotti sempre nuovi, per tutte le tasche.
Il magazzino di Baranzate, che spediva i pacchi in tutta Italia, non bastò più e nel 1976 Postalmarket si trasferì nella nuova sede di 37mila metri quadri a San Bovio di Peschiera Borromeo, alla periferia est di Milano, dotata di tecnologie all’avanguardia.
Nel 1987 Postalmarket fatturò 385 miliardi di lire con spedizione di un milione e 250mila pacchi l’anno.
Con gli anni Novanta il modello Postalmarket iniziò a perdere terreno dopo che gli ipermercati, che si stavano diffondendo nelle città italiane, gli fecero una concorrenza agguerrita mentre non bastò l’arrivo dei tedeschi di Otto Versand, che tagliarono 800 lavoratori su 1700 e non riuscirono a risollevare l’azienda.
Poco dopo Eugenio Filograna, senatore pugliese di Forza Italia e proprietario della squadra di calcio del Casarano, acquistò dai tedeschi l’azienda di Peschiera Borromeo al prezzo simbolico di un euro.
La strategia di rilancio di Filograna passò per il sito postalmarket.it, e per il metodo di riduzione dei dipendenti, con 400 lavoratori licenziati.
Filograna inventò anche un grande concorso da tenersi ad Otranto, con madrina Valeria Marini, per scegliere modelli e modelle che avrebbero indossato i capi del nuovo catalogo, con cnquemila ragazzi e ragazze arrivati a bordo di cinque treni speciali, che naufragò in un mare di polemiche.
La Postalmarket era piena di debiti, al punto che Filograna finì in carcere per bancarotta fraudolenta.
Nell’estate 2003 il marchio finì alla catena friulana di negozi di abbigliamento Bernardi, che portò i prodotti Postalmarket nei suoi negozi, organizzò televendite sulle tv locali e provò a rilanciare il marchio facendolo anche mettere sulle magliette dell’Udinese.
La liquidazione dello storico marchio arrivò nel 2015, dopo che Bernardi rifiutò un’offerta di Amazon.
Nel settembre 2018 Stefano Bortolussi, grazie ad un’operazione finanziaria, acquisì definitivamente il marchio Postalmarket e i domini e-commerce, trasferendoli a Postalmarket Revolution che ne diventa così unica proprietaria, per poi incontrare i fondatori di Projectmoon, gruppo informatico italiano e capo di uno dei servizi di ecommerce più usati nel paese, Storeden.
A dicembre 2020 fu annunciato il ritorno di Postalmarket, con una versione sia ecommerce, sia come catalogo cartaceo.
Il 18 ottobre 2021 il sito di Postalmarket è tornato online, mentre il catalogo in versione cartacea è stato disponibile in tutte le edicole dal 23 ottobre.