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E’ scomparso a 80 anni, presso l’ospedale San Raffaele di Milano, Toto Cutugno, uno dei re della musica italiana anni Ottanta e a dare la notizia all’ANSA è stato il suo manager Danilo Mancuso che ha spiegato come,  dopo una lunga malattia, il cantante si era aggravato negli ultimi mesi. 

Salvatore Cutugno nacque a Fosdinovo, in provincia di Massa Carrara,  il 7 luglio 1943, il padre, di origine siciliana, era maresciallo di marina, mentre la madre era una  casalinga.

Dopo pochi mesi dalla nascita del cantautore, la famiglia si trasferì a La Spezia e il padre, che suonava  la tromba come hobby, a far conoscere la passione per la musica al figlio.

Toto a soli tredici anni partecipò ad un concorso regionale al quale si classifica terzo e nella prima metà degli anni Sessanta fa le sue prime esperienze suonando la batteria in vari gruppi, tra cui i Nostradamus, i Cocci di vaso e gli Accadimenti Terapeutici.

Nel 1976 calcò per la prima volta il palco di Sanremo con il gruppo degli “Albatros, che presentò il brano Volo AZ504 classificò terza.

L’anno dopo fu di nuovo al Festival con Gran premio.

Iniziò la carriera solista nel 1978 con la canzone Donna donna mia, che fu poi sigla del programma Scommettiamo? di Mike Bongiorno.

Sempre nel 1978 scrisse Soli per Adriano Celentano e nel 1979 incise Voglio l’anima, seguita dall’omonimo album.

Nel 1980 a Sanremo, con “Solo noi,  arrivò primo, poi vinse il Festival di Tokyo con Francesca non sa, partecipò al Festivalbar con Innamorati w vinse il Festivalbar in qualità di autore del brano “Olimpic Games”, cantato da Miguel Bosè, oltre ad incidere Flash, sigla dell’omonimo programma di Mike Bongiorno.

Il secondo album di Toto Cutugno uscì nel 1981 e si intitolava La mia musica.

Nel 1983,tornò a Sanremo per presentare la canzone che resta del suo repertorio la più famosa, L’italiano, vinse la votazione popolare del Totip ma si classificò in quella ufficiale del festival solo al quinto posto.

L’anno dopo si classificò secondo con “Serenata e nel 1985 fu ancora secondo come autore di Noi ragazzi di oggi, presentata da Luis Miguel.

Azzurra malinconia è il pezzo con cui Toto andò a Sanremo 1986 ed ebbe un altro secondo posto nel 1987 con Figli, mentre per Domenica In scrisse la sigla Una domenica italiana.

La collezione di secondi posti sanremesi si arricchì notevolmente nei tre anni successivi, con Emozioni (1988), Le mamme (1989) e Gli amori (1990), quest’ultima interpretata assieme al grande Ray Charles.

A Zagabria nel 1990 Toto vinse l’Eurofestival 1990 con Insieme 1992 e l’anno successivo fu il presentatore della manifestazione a Roma assieme a Gigliola Cinquetti.

Tornò al Festival della canzone italiana nel 1995 con Voglio andare a vivere in campagna e nel 1997 con Faccia pulita.

Nel 2002 il cantante si trasferì in Francia dove ebbe un grande successo con il disco Il treno va, poi tornò al Festival di Sanremo 2005 al fianco di Annalisa Minetti con Come noi nessuno al mondo, sempre con un secondo posto nella finale.

Dopo aver combattuto e sconfitto un tumore tornò sul palco dell’Ariston nel 2008 con la canzone Un falco chiuso in gabbia e prese parte a Sanremo 2010 con il singolo Aeroplani e durante la serata dedicata ai duetti fu  accompagnato da Belen Rodriguez.