Uno dei piloti della Ferrari più amati degli anni Cinquanta…
Luigi Musso nacque a Roma il 29 luglio 1924, terzo figlio di una famiglia benestante, e s’ innamorò ben presto delle auto seguendo l’esempio dei suoi fratelli.
Nonostante la riluttanza della famiglia, nel 1952 iniziò a correre con la vettura prestatagli dal fratello, il talento era innegabile e la Maserati lo invitò a entrare nella sua squadra.
Fu nel 1953, al volante di un’auto del Tridente, che Musso vinse il campionato italiano sport prototipi e debuttò nel Gran Premio d’Italia di Formula 1 con la Maserati 250F, grazie alla quale riuscì a conquistare il settimo posto finale.
Nel 1954, alla guida di una Maserati A6 GCS, trionfò nel Gran Premio di Napoli e nel Gran Premio di Pescara, aggiudicandosi il secondo posto al Gran Premio di Spagna valido per il campionato di Formula 1, inoltre prese parte anche alla Targa Florio e alla Mille Miglia, dove ottenne il terzo posto con Augusto Zocca.
Luigi Musso era uno spirito indomito che, al volante, dava prestazioni che pochi avrebbero osato imitare ma, insieme ai fratelli, in poco tempo si trovò a sperperare l’intero patrimonio che il padre aveva accumulato in anni di duro lavoro.
Corse con la Maserati fino alla fine del 1955, conquistando un podio al GP d’Olanda e numerosi piazzamenti in altre competizioni, ma senza riuscire ad avere la soddisfazione del trionfo.
Per raggiungerla Musso attesa l’anno successivo, quando si mise alla guida della Ferrari-Lancia D50, grazie alla quale vince il Gran Premio d’Argentina 1956: che il suo primo ed unico successo in F1.
Nonostante la costanza non fosse il suo punto forte, nel 1957 tirò fuori il meglio dalla sua Ferrari 801 e conquistò due piazzamenti in seconda posizione e un quarto posto che lo portarono al terzo posto alla fine del Mondiale, terminando con il suo miglior piazzamento.
Anche nel 1958 rimase con il team del Cavallino Rampante e l’inizio di stagione fu ottimo, con due piazzamenti in seconda posizione in Argentina e a Monaco.
Musso poteva essere l’erede di Ascari alla Ferrari, ma il suo essere incostante lo portò a non essere la prima scelta di Enzo Ferrari che gli preferì a volte Mike Hawthorn, altre Peter Collins.
Eppure Luigi voleva fare di tutto per dimostrare di essere il migliore, ma proprio questa smania lo portò a una tragica fine.
A Reims, una pista sulla quale aveva vinto un anno prima in una gara extra campionato, Musso il 6 luglio 1958, mentre era in gara, entrò in pieno alla curva Calvaire, toccò l’erba, perse il controllo della sua monoposto e finì fuori strada, capottandosi più volte e morendo sul colpo.
Luigi Musso oggi è sepolto nel cimitero monumentale Campo Verano di Roma.