Dal 6 al 10 settembre sarà il momento del Festival della letteratura di Mantova che nella sua 27esima edizione, si appresta ad accogliere oltre 350 autori provenienti da tutto il mondo, protagonisti di un programma denso di iniziative e sempre in linea con i temi più urgenti della contemporaneità.
Quest’anno l’appuntamento tocca la storia recente e i cambiamenti sociali in atto, aprendo anche alle arti e coinvolgendo musei e centri di formazione e trovare le parole, più che un orizzonte tematico, quello scelto come asse portante dal festival sembra assumere quasi i connotati di una sfida.
Dopo la scomparsa della scrittrice Michela Murgia, che sarebbe dovuta essere presente a Mantova sabato 9 settembre, nella cornice di Piazza Castello, quell’appuntamento cambia forma e diventa l’occasione celebrare il suo profondo contributo alla letteratura italiana, con Marcello Fois, Alessandro Giammei e Bianca Pitzorno.
Dal fitto calendario di Mantova emergono le proposte legate alla narrativa estera, dalla partecipazione dello scrittore srilankese Shehan Karunatilaka, vincitore del Man Booker Prize 2022, a quella della scrittrice polacca Olga Tokarczuk, autrice di I Vagabondi e vincitrice del Premio Nobel per la letteratura nel 2018.
Sono attesi anche Guadalupe Nettel, con il suo nuovo libro in anteprima mondiale, Jonathan Coe, Mircea Cărtărescu e molti altri autori, con particolare riguardo per quelli attivi nel subcontinente indiano, olre al pressante dibattito sull’intelligenza artificiale con l’incontro con il neuroscienziato Gerd Gigerenzer, l’esperto di IA Nello Cristianini e lo scrittore e artista James Bridle.
Invece l’autrice italiana Chiara Valerio affronta invece il tema della necessità di coltivare un atteggiamento consapevole nei confronti della tecnologia.
Da non perdere il tributo a Italo Calvino, nel centenario della nascita, infatti per ricordarlo i game designer di We Are Muësli, hanno progettato Ludmilla, l’escape room ispirata a Se una notte d’inverno un viaggiatore.
Un’attenzione particolare è dedicata all’opera della storica dell’arte e militante femminista Carla Lonzi, ma le arti visive arrivano al festival anche come pratica con Michelangelo Pistoletto, che cucirà un grande stendardo per la pace nel Tempio di San Sebastiano, sancendo il suo ritorno in città dopo due decenni.
Alla Casa del Mantegna ci sarà lo spazio dedicato ai bambini fino ai 12 anni con la grande giostra di Girotondo, il percorso-museo realizzato dai dipartimenti didattici di Collezione Peggy Guggenheim, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Palazzo delle Esposizioni e Triennale Milano.