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Fino al 24 settembre, presso Palazzo Fava di Bologna, Genus Bononiae presenta Viaggio verso l’ignoto. Lucio Saffaro tra arte e scienza, la mostra,  a cura di Claudio Cerritelli e Gisella Vismara che illumina la figura di Lucio Saffaro (Trieste 1929 – Bologna 1998), pittore, scrittore, poeta e matematico tra i più atipici della cultura del secondo Novecento.

Viaggio verso l’ignoto, nato da  un progetto della Fondazione Lucio Saffaro,  traccia un percorso presentando 87 opere pittoriche e grafiche tra le più significative dell’artista, con  37 olii su tela, 34 litografie e 16 disegni, per offrire una panoramica esaustiva sulla sua ricerca dalla fase giovanile  fino alla maturità, simbolizzata dalle forme eleganti e poliedriche che rendono unico il suo lavoro.

Lucio Saffaro è una figura totalmente insolita rispetto al mondo della cultura e dell’arte, che compie la sua ricerca solitario e appartato rispetto alle principali correnti artistiche e culturali del secondo Novecento.

Saffaro si trasferisce con la famiglia a Bologna nel 1945 e si iscrive all’Università laureandosi in Fisica pura, continuando a coltivare i suoi interessi artistici, letterari e filosofico-speculativi.
Sempre alla ricerca di un linguaggio raffinato, oltre la definizione di artista-matematico, Saffaro ha saputo unita la sua cultura scientifica con l’indagine pittorica e grafica di forme simboliche legate agli enigmi dello spazio e del tempo.

Nel suo lavoro una chiave è l’approfondimento della relazione tra il mondo classico e il sapere moderno: con una forte attitudine a collegare la memoria del passato alla consapevolezza del tempo presente e  l’immagine del futuro, cogliendo i complessi legami tra l’antico e il contemporaneo.

La mostra da la possibilità di seguire le dimensioni esplorate da Saffaro nel corso della sua singolare ricerca tra identificazioni simboliche, monumenti e ritratti immaginari, visioni allegoriche, poliedri, dodecaedri e tetraedi canonici, dimensioni del pensiero creativo, immagini metafisiche, ed emblemi del tempo infinito.

Si può vedere anche il documentario Lucio Saffaro. Le forme del pensiero, realizzato nel 2014 dal regista Giosuè Boetto Cohen con le narrazioni di amici e studiosi dell’opera di Saffaro come  Maurizio Calvesi, Flavio Caroli, Federico Carpi, Claudio Cerritelli, Bruno D’Amore, Michele Emmer, Piergiorgio Odifreddi, Riccardo Sanchini, Luigi Ferdinando Tagliavini, Walter Tega e Gisella Vismara, oltre ai film di famiglia che permettono di entrare nella dimensione intima e privata dell’autore.